Potrebbe essere una “gara” quella tra il Comune di Ovada e la catena commerciale Conad, che intende aprire un supermercato nel centro storico, precisamente vicino alla casa di San Paolo della Croce, nell’omonima via, nell’ex albergo ristorante Italia in teoria. In città si parla infatti dell’autunno: fra pochi mesi potrebbe vedere la luce un market molto temuto dai commercianti di questa zona della città. A tal proposito, nell’ultimo Consiglio comunale l’opposizione di centrodestra ha presentato una mozione con il consigliere Angelo Priolo con la quale si intende impegnare l’amministrazione comunale a “impedire nuove aperture di punti vendita non tradizionali”, intendendo con questo termine market e supermercati, come spiega lo stesso Priolo, “con una superficie superiore ai 100 metri quadrati. La maggioranza ha deciso di non bocciare e di confrontarsi con il nostro gruppo su questo argomento dopo che abbiamo evidenziato l’esistenza di un decreto legge del 2016 a firma di Dario Franceschini (Pd). Un atto che tutela i centri storici da insediamenti commerciali non adeguati, non solo dal punto di vista della superficie ma anche della tipologia”.
Priolo cita i kebab e i fast food ma a Ovada a incombere, come si diceva, è la Conad. “Il loro punto vendita – spiega il consigliere comunale – è previsto proprio a fianco della casa natale di San Paolo della Croce. In altre realtà, edifici come questo attirano fior di turisti. Oltretutto, se aprirà il supermarket saranno a rischio gli altri negozi. Speriamo che il Pd voti la nostra mozione: il 4 settembre ci confronteremo in commissione consiliare”. “A oggi – spiega il sindaco Paolo Lantero – non c’è stata nessuna informazione ufficiale in municipio sull’apertura della Conad. Le voci parlano di ottobre, una data che sembra comunque troppo vicina visto che deve comunque esserci un’istruttoria”. La mozione potrebbe stoppare l’insediamento? “Dipende – prosegue il primo cittadino -. Con i tecnici dobbiamo capire se la tutela indicata nel decreto legge Franceschini sia valida anche per Ovada, se cioè la tutela applicata ai monumenti di Firenze valga anche per i nostri edifici storici. La risposta la possono dare solo gli esperti e i consiglieri, come l’amministrazione comunale, possono solo prenderne atto “. A settembre, quindi, l’attesa risposta.