Il crinale di Pinceto visto dal monte Zuccaro

Non si rileva che l’adeguamento tecnico proposto incida su aspetti ambientali o prefiguri impatti negativi e significativi sull’ambiente”. Con questa motivazione la Regione Liguria ha in sostanza approvato l’ultima versione del progetto di impianto eolico previsto a Pinceto, a Isola del Cantone (Genova) , sul crinale che confina con Voltaggio, proposto dalla Fera. L’amministrazione regionale ligure ha valutato che il progetto non debba essere sottoposto alla Valutazione di impatto ambientale, confermando il suo assenso come già nel 2017. Quattro anni fa le torri dovevano essere cinque, ora scendono a quattro ma saranno più alte e più grandi consentendo così di raddoppiare la produzione di energia elettrica annua, secondo il progetto. Questo grazie “all’utilizzo di aerogeneratori di ultima generazione, più performanti”, che consentiranno un aumento della potenza complessiva dell’impianto. Le singole torri, alte 160 metri anziché 150, produrranno 4,20 MW ciascuna, contro i 2 MW precedenti. Sul versante della Val Lemme il progetto prevede il transito dei componenti delle torri eoliche verso Pinceto: passeranno lungo la strada Alpe – Banchetta, percorso tra i boschi che inizia dall’imbocco della Val Barca, già approvato dal Comune, dalla Commissione locale per il paesaggio dell’Unione montana e dalla Soprintendenza.

Un tratto della strada Alpe-Banchetta

La strada sarà utilizzata, si legge nell’autorizzazione paesaggistica, “esclusivamente per il passaggio degli aerogeneratori e poi ripristinata e messo in sicurezza con opere di regimazione idraulica”. Secondo la Fera, la modifica alla viabilità, compreso il versante ligure, “comporta una significativa riduzione degli impatti ambientali diretti ed indiretti in fase di cantiere, in fase di esercizio, ed al termine della vita utile dell’impianto”. Il Comitato Territoriale per la Salvaguardia dei Crinali della Valle Scrivia e Val Lemme ha già impugnato al Tar le precedenti autorizzazioni ed è pronto a impugnare le più recenti: ritiene comunque troppo pesante l’impatto delle torri, compresa la viabilità di cantiere sul versante alessandrino, anche se modificata rispetto alla prima ipotesi che prevedeva l’utilizzo della strada comunale di Val Barca.