Novanta lavoratori rischiano la mobilità

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Silvano d'Orba, l'area della ex Sapsa Bedding durante la battaglia per evitare la chiusura e i licenziamenti

SILVANO D’ORBA. Pasqua amara per 90 lavoratori della Sapsa Bedding di Silvano d’Orba. “La cassa straordinaria sta per scadere e non c’è ancora un piano di ripresa”, lamentano i dipendenti, quasi tutti dell’Ovadese e della Valle Stura. Restano 30 giorni per presentare soluzioni, ne sono passati 40 dall’incontro sindacale in Prefettura e 30 dalla presentazione del pre concordato, ma il clima all’interno della fabbrica leader del materasso, rimasta flagellata dalla crisi, è sempre più incerto.

“Si lavora saltuariamente, a chiamata, per poche ore al mese e i pagamenti, anche di poche decine di euro, sono lenti”, lamentano i lavoratori, dopo il recente presidio. A causa della scarsa liquidità, la nuova controllante Ibb ha chiesto di pagare le mensilità in due tempi, il 40% il giorno 16 del mese successivo e il saldo i primi giorni del mese seguente, dopo l’avvenuto incasso delle ricevute bancarie. I lavoratori resistono, sperando nella riassunzione.

“La cassa terminerà a ottobre, se non prima. Dipenderà se ci sono le premesse per continuare, altrimenti scatterà la mobilità”. Padri di famiglia e mamme lavoratrici volevano intraprendere un’azione legale collettiva, poi hanno pazientato ancora un po’, dopo anni di difficoltà e la svolta di novembre: “E’ un altro atto di fiducia, ma ora siamo allo stremo”.

Il contratto di locazione di Ibb riguarda l’ala produttiva del materasso a molle, magazzino e uffici.

L’azienda tenta nuovi canali commerciali ed ha contattato i referenti della ex controllante Cauval in Francia e della sua acquirente Perceva, cercando di ripristinare vendite. I delegati sindacali Roberto Marengo Femca Cisl, Marco Sali Filctem Cgil, Elio Bricola Uiltec hanno chiesto celerità e più dialogo all’interno della fabbrica. Intanto da indiscrezioni si attende per i prossimi giorni la nomina del commissario, che curerà la procedura di concordato.