“È stata una presenza importante per una bella manifestazione” -. Così il vicario questore ha commentato la giornata di sciopero che ha visto la presenza di circa 500 partecipanti (dato verosimilmente confermato proprio dalla Questura).
La prima mobilitazione da quando è stato creato il Serravalle Designer Outlet, ha segnato un dato politico molto significativo, anche perché grazie ai dipendenti che hanno protestato contro la decisione di voler mantenere aperto il centro anche nelle giornate di Pasqua e Santo Stefano, si è generato un “effetto domino” coinvolgendo anche punti commerciali di altre regioni, come Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.
Singolare, il dato, poiché negli altri centri McArthur Glen di Barberino del Mugello, Noventa di Piave e Castel Romano, domani ci sarà chiusura. Della catena italiana, rimarranno pertanto aperti solo Serravalle e Marcianise.
“È il momento giusto per sollecitare una regolamentazione in Parlamento – ha commentato il senatore MPD Federico Fornaro che ha seguito l’intera manifestazione cominciata alle 8,30 e durata sino alle 15, insieme alla collega del Pd, Cristina Bargero -. In realtà – ha proseguito Fornaro – c’è già un disegno di legge approvato alla Camera nel 2014 che è stato però insabbiato. Sarebbe giusto tornare alle 12 giornate festive annue obbligatorie per tutti i lavoratori, di cui 6 derogabili a discrezione del datore di lavoro. La manifestazione è stata comunque un successo politico, considerato che i dipendenti dell’Outlet non sono ancora avvezzi a questi scioperi, grazie soprattutto all’impegno profuso dai sindacati”-.
Manca, infatti, comprensibilmente l’esperienza dei camalli del porto di Genova o dei metalmeccanici, ai commessi dell’Outlet. Tuttavia la mobilitazione c’è stata. “E siamo pronti a cominciarne altre – ha aggiunto Fabio Favola, segretario provinciale della Cgil – Filcam – se dovesse perdurare il mancato dialogo con la direzione. Siamo soddisfatti della risposta fornita dai dipendenti anche se c’è ancora molto da lavorare. Siamo più che mai fiduciosi”-.
I dipendenti dell’Outlet, sostenuti dalla forza sindacale di Cgil – Filcams, Cisl – Fisascat e Uiltucs, hanno cominciato di buon’ora a bloccare gli accessi lungo la provinciale Novi – Serravalle. La cosa non ha scoraggiato centinaia di irriducibili dello shopping che pur tra fischi e qualche parolina di troppo dei manifestanti al loro indirizzo, hanno percorso a piedi chilometri (da Novi e Serravalle) pur di raggiungere il centro. Solo qualche momento di tensione, fortunatamente mitigato sul nascere.
“In questa vicenda sono completamente mancate la contrattazione e il dialogo tra le parti – ha detto Bruno Pagano della Cisl – Insieme allo sviluppo è necessario che si mantenga la dignità, senza ricatti, sostenendo la famiglia e i suoi valori”-.
“Staremo molto attenti all’applicazione di certe forme di precariato – ha aggiunto Romano Picchio della Uil – e ai contratti a termine. Tanti lavoratori che sono entrati temendo ritorsioni, hanno preferito non rischiare entrando un’ora prima dell’inizio della manifestazione. Comunque almeno 15 negozi sono rimasti chiusi e anche questo è un dato da sottolineare, tanto per cominciare”-.
“Non bisogna aver paura di scioperare – ha ribadito Marco Berardi, imprenditore che ha abbassato le serrande nelle sue due attività: la lavanderia dell’Iper e la sartoria dell’Outlet – perché è un diritto sancito dalla Costituzione. I nostri figli non ci riconoscono più come genitori e proprio a loro dobbiamo dare prima di tutto il nostro esempio. L’esempio del coraggio di difendere i nostri diritti”-.
“Adesso una legge in Parlamento – ha sollecitato Maura Settimo, segretario provinciale Uiltucs – che regolamenti le festività ma soprattutto che si ritorni al dialogo, discutendo anche dei trattamenti e delle modalità di assunzione”-.
“Sul territorio abbiamo assistito a un’esagerazione della crescita dei negozi e dei centri commerciali – ha aggiunto Marinella Migliorini, segretario regionale Filcams – con troppi metri quadrati occupati in Piemonte. La politica sul turismo non si deve basare solo sul consumo, ma sull’arte”-.
Al termine di questa prima giornata, una delegazione di 7 dipendenti di Outlet, Iper e Retail park (il polo commerciale) è stata ricevuta dalla direzione dell’Outlet.
“Abbiamo avuto qualche segnale di apertura – ha commentato al termine Alex Delnevo – ma è troppo poco e non può certo bastarci”-.
Lo sciopero, senza corteo, è previsto anche per domani, Pasqua.