Entro l’anno la maggioranza delle quote del Cit sarà messa in vendita. Il sindaco di Novi Ligure, Gian Paolo Cabella, ha scritto alle imprese del settore del trasporto pubblico locale facenti parte della società consortile Alessandria Trasporti (Scat) per rendere nota la volontà dell’amministrazione novese di cedere la sua quota nel consorzio, cioè la maggioranza del capitale sociale. Cabella si è rivolto ala Saamo (anch’essa in pessime acque), alla Autolinee Val Borbera, alla Autoline Acquesi, alla Autostradale spa, alla Maestri autoservizi, al Gruppo Stat per rendere noto che l’amministrazione comunale sta raccogliendo gli elementi per avviare l’alienazione tramite gara a evidenza pubblica. Novi spera che fra questi operatori del settore ci sia interesse per la proposta.

Gian Paolo Cabella

Allo stesso tempo Cabella ha chiesto alla Provincia di organizzare un tavolo tecnico urgente con la Regione per affrontare una situazione che resta comunque esplosiva. Mentre fra i 17 Comuni soci solo i più piccoli avevano pagato le somme arretrate al Cit, i medio grandi, cioè Novi Ligure, Arquata, Serravalle e Gavi erano rimasti fermi, mettendo in crisi il consorzio, che non riusce a pagare nemmeno gli stipendi ai circa 50 dipendenti. Lo stop ai versamenti era stato deciso sulla base dell’ultimo piano di ristrutturazione del Cit, contestato dai dirigenti e dai segretari comunali. “Alla fine – dice Alberto Basso, sindaco di Arquata – è stato deciso di di ripianare quanto dovuto per il 2019 e di procedere con la cessione del 51% quest’anno”. Novi deve al Cit circa 600 mila euro, Arquata 100 mila, Serravalle 150 mila e Gavi 130 mila. Silvio Mazzarello, amministratore unico del Cit, dice: “La decisione presa è positiva poiché va nella direzione opposta della liquidazione del consorzio. I versamenti permetteranno di ricostituire il capitale e di ripianare le perdite, in vista della cessione”. La gara sembra l’ultima spiaggia per evitare la liquidazione.