Palermo, 7 ottobre 1986, esterno sera. Il piccolo Claudio Domino, 11 anni, insieme a un amichetto si trovava in una strada del quartiere San Lorenzo, diretto verso casa, quando un centauro in sella ad una Kawasaki, pronunciò il suo nome.

Claudio incuriosito da quella iconica moto di grossa cilindrata si avvicinò, fu allora che il killer estrasse una pistola 7,65 e gli sparò mirando agli occhi. Claudio morì all’istante e, a distanza di quasi 38 anni, il motivo è ancora incerto. Gli inquirenti seguirono diverse piste; in particolare pensarono a quella mafiosa, proprio nelle settimane precedenti il padre di Claudio, titolare di un’impresa di pulizia, aveva vinto l’appalto per le pulizie dell’aula bunker dove si stava svolgendo il maxi processo alla mafia. Forse qualcuno gli aveva chiesto un “favore” che lui aveva negato. Oppure è possibile  che Claudio avesse visto qualcosa che non avrebbe dovuto vedere: spaccio di droga, omicidio o quant’altro. Tant’è che a distanza di 38 anni il delitto non ancora stato chiarito e, i genitori vogliono sapere la verità.

Graziella Accetta e Antonio Domino, i genitori di Claudio, racconteranno la triste vicenda giovedì 4 aprile, alle 20.45 nella sala conferenze della Biblioteca Civica di Novi Ligure, in via Marconi 66.

Dopo l’incontro serale in biblioteca, il giorno successivo Graziella e Antonio Domino incontreranno gli studenti del Ciampini Boccardo al Teatro Giacometti di Novi Ligure, nell’ambito del progetto di Educazione alla legalità e al contrasto delle mafie portato avanti dalla docente Valentina Avvento.

L’incontro fa parte della “scuola popolare di legalità” avviata da Libera e dall’associazione Parcival, che gestisce Cascina Saetta a Bosco Marengo.

La partecipazione all’incontro è libera. Non è necessaria prenotazione.