tribunale di alessandria
Il palazzo di giustizia di Alessandria

La scopa elettrica? Era del Comune, almeno credo…forse“. Nel processo in corso ad Alessandria nei confronti di Nicoletta Albano, ex sindaco leghista di Gavi ed ex consigliere regionale di Forza Italia, ieri, 15 gennaio, ha deposto Sandra Merlo, ottico in pensione, chiamata dalla difesa a testimoniare nell’ambito del reato di peculato. Albano, oltre alla concussione e al falso, deve rispondere di 80mila euro rimborsati dal Comune per spese da lei sostenute tra viaggi e acquisti di beni. Fra questi, una scopa elettrica, cioè un’aspirapolvere, custodita in un locale di via Mazzini 19, a fianco del municipio.

Rispondendo alle domande di Alfredo Pietrini Pallotta, legale della Albano, Merlo ha spiegato: “Io e mio marito, Ivano Bernini, abbiamo conosciuto la dottoressa nel 2014, quando una frana aveva interessato la nostra casa di località Cheirasca. Ci ha ricevuto in municipio senza appuntamento e si è attivata presso l’ufficio tecnico per risolvere questo problema. Noi abbiamo inoltre un’associazione dedicata ai cani pastori belga e abbiamo scoperto che anche Nicoletta Albano aveva un cane della stessa razza”. L’associazione, come è emerso nell’udienza, si chiama Centro cinofilo gaviese: “La dottoressa ci ha poi supportato nelle nostre manifestazioni canine a sostegno dei rifugi”. “Era un supporto a titolo personale?“, ha chiesto l’avvocato. “Assolutamente no – ha risposto la teste -. Il sostegno era come sindaco, per esempio concedendo il campo sportivo per le manifestazioni. Il Comune ci ha poi dato un locale per la sede della nostra associazione, in via Mazzini, nel 2019, ma l’abbiamo usata poco, sia per l’arrivo del Covid e poi per il cambio di amministrazione nel 2020“.

Nello spazio Merlo e il marito avevano portato cibo per cani e altro, che nel 2021 si sono portati via quando il Comune ha dimesso il contratto di affitto firmato nel 2007. Infatti, il locale era proprietà di un privato e il materiale custodito era stato sequestrato dalla Procura durante l’indagine sull’amministrazione comunale. Nel 2021, dopo il dissequestro, il Comune ha terminato di pagare l’affitto, circa 500 euro al mese. Un altro supporto all’associazione cinofila?

Fra il materiale presente nel locale, la famosa scopa elettrica. “Sì, l’ho vista – ha detto Merlo -. Era un’aspirapolvere, portata lì per la pulizia del locale. Penso che fosse del Comune”. “Come fa a dire che era proprietà del Comune? – ha chiesto l’avvocato Piero Monti, legale dell’amministrazione comunale -. Lei ha visto chi l’ha portata lì? Ha visto una fattura dove c’era scritto di chi era?“. “No – ha risposto Merlo – Io l’ho solo trovata. Posso solo dedurre che era del Comune”. “Ah, è solo una sua deduzione. La ringrazio“, ha replicato il legale.

In merito ai suoi rapporti con Albano, Merlo ha raccontato: “Frequentavamo la dottoressa ogni tanto. Per esempio, andavamo in municipio con i nostri cani, sempre senza appuntamento. Non avevamo un collaborazione, era solo una conoscenza tra appassionati di pastori belga. Poi abbiamo aiutato il Comune a ottenere la Bandiera Arancione”.

Nessun accesso al fatto che Ivano Bernini, nel 2016, era stato rappresentante di lista per la maggioranza uscente, guidata sempre da Albano con Rita Semino candidata sindaco. Neppure alla campagna social durante le elezioni del 2020 sempre a sostegno della Albano, curata dalla coppia.