Gavi, la cascata del Neirone
Gavi, la cascata del Neirone

C’è anche il recupero degli antichi vigneti nella proposta di partecipazione al Piano di sviluppo rurale (Psr) 2014-2020 della Regione presentata dal Parco dell’Appennino Piemontese (l’ex Capanne di Marcarolo) per la Riserva naturale del Neirone. Il Consiglio dell’ente ha approvato la delibera che comprende interventi anche per le altre aree protette gestite, cioè i siti di importanza comunitaria “Capanne di Marcarolo”, ulteriore ai confini del parco, e “Massiccio dei monti Antola, Carmo e Legnà”, in Val Borbera. L’obiettivo è ottenere fondi che permettano in futuro ai proprietari dei terreni e dei boschi e al Parco stesso di effettuare interventi a tutela dell’ambiente e non solo.

L'anemone pulsatilla
L’anemone pulsatilla (foto Carlo Rebora)

Per la riserva gaviese si deve partire da zero visto che dalla sua istituzione, nel 2011, ma anche prima, è rimasta nell’abbandono nonostante le tante ricchezze ambientali. Fra queste, l’anemone pulsatilla, tipica degli ambienti alpini. “La valle del Neirone – recita la delibera approvata dal Parco – rappresenta una piccola ma importante area protetta ma necessita di una urgente pianificazione per prevedere e normare un recupero naturalistico, idrogeologico e storico culturale”. Il Parco guarda in particolare alla situazione dei boschi e quindi del paesaggio della riserva e ritiene necessario un Piano naturalistico per raccogliere dati sulla flora e la fauna. Inoltre, si punta a preservare quel che rimane delle attività agricole un tempo esistenti, a cominciare dagli antichi muretti a secco ma anche dalle vigne.

“Un aspetto qualificante del progetto – spiegano ancora dal Parco – riguarda la possibilità di avviare con il Comune, i consorzi vitivinicoli e i proprietari dei terreni in via di abbandono una pianificazione partecipata per arrivare a una riqualificazione turistica e ambientale del territorio, non ultimo il recupero degli antichi vigneti, grazie ai quali sopravvivono specie botaniche di elevato valore conservazionistico, come l’anemone pulsatilla”. Per la redazione del piano naturalistico, secondo il Parco, serviranno 50 mila euro. Si attendono anche i fondi per rifare la passerella sul Neirone abbattuta durante l’alluvione del 2014. In Consiglio comunale la minoranza ha evidenziato come l’amministrazione Semino-Albano non abbia previsto un euro in tal senso nel bilancio di previsione 2017-2019.