Dopo dieci anni, i 75 km di distanza tra Gavi e Borgo San Martino, nel Casalese, sono diventati insostenibili per Giovanna Sutera, ormai ex segretaria comunale del Comune di Gavi. Era stata scelta nel 2010 dall’allora sindaco Nicoletta Albano dopo un tourbillon di segretari comunali che preferivano fuggire piuttosto che sottostare alle “regole” del primo cittadino. La dottoressa Sutera, invece, a Gavi si è da subito trovata bene. L’amministrazione comunale gaviese stipulò una convenzione con il Comune di Borgo San Martino e con altri Comuni del Casalese, nonostante la notevole distanza tra i due paesi. Sutera per dieci anni è venuta in Val Lemme solo una volta la settimana nonostante Gavi fosse il Comune più grande fra quelli che avevano sottoscritto la convenzione per suddividersi l’operato della professionista: 4500 abitanti contro le poche centinaia di Borgo San Martino, Bozzole, Olivola, Mirabello e Valmacca. A Gavi la dottoressa doveva dedicare appena il 22 per cento del suo operato, secondo l’accordo. In questi dieci anni ha avallato tutti gli atti delle amministrazioni targate Albano, anche l’assunzione di persone con bandi di concorso poi annullati dal Consiglio di Stato poiché non pubblicati sulla Gazzetta ufficiale, con conseguente licenziamento della persona assunta. Negati molti atti chiesti dalle opposizioni, compreso il piano regolatore, mai pubblicato sull’albo pretorio on line nonostante la legge. Stesso esito per le associazioni e i semplici cittadini che ne hanno fatto richiesta.

Nicoletta Albano (a sinistra) e Rita Semino in Consiglio comunale

A gennaio poi sono arrivate l’indagine dei carabinieri e le dimissioni della maggioranza per far decadere il sindaco Semino e, soprattutto, il commissario prefettizio Maria Clara Callegari. A inizio marzo è emerso che fra gli indagati c’è anche Giovanna Sutera, accusata di falso in atto pubblico senza che, al momento, si conoscano i dettagli delle accuse, probabilmente relative al presunto ricatto del vicesindaco Albano nei confronti della Semino per spingerla a lasciare l’incarico un anno prima della scadenza del mandato. Il 16 marzo il Comune di Borgo San Martino ha quindi chiesto al Comune di Gavi di sciogliere la convezione. La motivazione ufficiale, fornita da sindaco del paese del Casalese, Giovanni Serazzi è che “nella convenzione è entrato il Comune di Morano Po, molto più vicino a tutti gli altri enti che hanno sottoscritto l’accordo rispetto a Gavi, dove per altro, in municipio, c’è una situazione particolare essendo il Comune guidato da un commissario prefettizio”. L’indagine, assicura Serazzi, non c’entra.

Pierpaolo Bagnasco (al microfono)

Il segretario comunale rappresentava uno dei tasselli del “sistema” presente nel municipio gaviese, in fase di smantellamento da parte del commissario prefettizio. Oltre alla Albano, l’altro era il capo dell’ufficio tecnico, Pierpaolo Bagnasco. Maria Clara Callegari ha tolto dalle due competenze gli appalti per i lavori pubblici, assegnandoli alla Provincia e l’ha escluso dal Centro operativo comunale (Coc) costituito per affrontare l’emergenza coronavirus. Bagnasco, lo scorso ottobre, era invece stato nominato a capo del medesimo organismo in occasione dell’alluvione, come era sempre avvenuto in precedenza. A proposito di appalti, la Provincia ha assegnato i lavori di miglioramento sismico della scuola media De Simoni (149 mila euro la base d’asta) all’impresa Cavelli Costruzioni di Acqui Terme. Il ribasso, stavolta, è stato del 15,01%: sembrano così lontani i tempi degli appalti assegnati con ribassi dell’1%…