La stazione di Novi Ligure

In Piemonte treni sempre più puntuali ma i tempi di percorrenza continuano a crescere. Trenitalia ha diffuso i dati della mobilità regionale, che “fa registrare dati in crescita delle performance industriali registrate negli ultimi due anni”. I primi otto mesi del 2017, sostiene Trenitalia, vedono la puntualità reale (arrivo entro i 5 minuti dall’orario previsto) dei treni regionali attestarsi al 90,4% e l’indice di regolarità (corse effettuate rispetto alle programmate) al 99,2%. Valori che, considerando le sole cancellazioni (0,3%) e ritardi (3,5%) imputabili direttamente a Trenitalia, salgono al 99,7% come regolarità e 96,5% di puntualità. Anche le avarie che determinano stop tecnici alle corse si sono ridotte a 17 ogni milione di km percorsi, riducendo drasticamente i valori del 2014 (51,1 ogni milione di km).

Non solo: sempre secondo i dati di Trenitalia, confrontando l’identico periodo degli anni precedenti la puntualità cresce di +5,2 punti percentuali rispetto al 2014, di +0,8 p.p. rispetto al 2015 ed è in linea con quella del 2016; la puntualità realizzata dall’impresa ferroviaria, quella che recepisce i soli ritardi imputabili a Trenitalia, migliora di +5,7 punti rispetto al 2014, +1,6 p.p. in confronto al 2015 e +0,7 p.p. rispetto al 2016. Analoghe performance per la regolarità del servizio con un dimezzamento delle cancellazioni rispetto al 2014. Dati positivi che i passeggeri, secondo i sondaggi di Trenitalia, avrebbero accolto positivamente: “Si è ha toccato il 90,6% di soddisfatti del viaggio nel suo complesso (migliore di +1,2 p.p, rispetto al bimestre precedente e di +5,4 p.p rispetto lo stesso periodo del 2015) e 90,3% nel valore cumulato dei primi mesi dell’anno, con un aumento del +2,1% rispetto ai risultati del 2016 e del +7,3% rispetto ai risultati del 2015”.

Andrea Pernigotti (a sinistra) durante un incontro fra i pendolari in municipio a Novi Ligure

Tutto perfetto, quindi? Non proprio. Andrea Pernigotti, presidente dell’Associazione Pendolari Novesi, si pone una domanda: “Dobbiamo chiederci come mai, ogni volta che cambiano gli orari, da qualche anno a questa parte, i tempi di percorrenza vengono toccati al rialzo, e – a mano a mano che ritoccano al rialzo le tempistiche – la percentuale dei treni in perfetto orario aumenta. Chi viaggia in treno da una vita ricorda perfettamente che, ad esempio, la tratta Alessandria – Torino veniva coperta in 45 minuti negli anni ’70, in 50 negli anni ’90 mentre adesso con certi treni ci vuole un’ora o addirittura di più”. Pernigotti ammette la maggiore puntualità delle corse in Piemonte e il miglioramento del servizio in generale ma il dato di fatto è che si passa più tempo in treno: “La notizia diffusa da Trenitalia sembra più un’operazione di ripulitura dell’immagine, di marketing che non una vera e propria “buona notizia” per chi viaggia abitualmente in treno…”.