Andrea vincitore di una gara a Cantalupo lo scorso anno

Un silenzio irreale, ha accolto il feretro di Andrea Chaves, la sua giovane vita si è spezzata su quelle montagne che lui amava tanto. Un dolore e una commozione quasi tangibili dentro e fuori la chiesa di Santa Caterina a Cantalupo Ligure, paese d’origine di Patrizia, la mamma di Andrea.

Centinaia e centinaia di persone hanno voluto essere presenti in questa calda mattina di settembre  per salutare un’ultima volta il ragazzo di 21 anni che venerdì 8 settembre ha perso la vita sul Monte Bianco e a causa di un  drammatico incidente. La bella chiesa  non è riuscita ad ospitare quanti avrebbero voluto partecipare alle esequie.

La sua morte improvvisa ci addolora,  – ha tuonato don Jairo, che insieme a don Franco, prete bolognese e confessore di Andrea, ha celebrato il rito funebre, – Andrea ha lasciato un vuoto importante, ma lui aspirava a grandi ideali, le cose terrene non gli interessavano, lui guardava verso l’infinito da quel terrazzo sul tetto del mondo e dopo l’infinito c’è l’eternità …La sua vita è stata breve ma l’ha vissuta con grande intensità, è stata una vita piena di bellezza, la natura, la famiglia, gli amici, lo sport e il suo grande amico Dante, proprio qui – ha ricordato Don Jairo – ci ha fatto assistere a una serata spettacolare declamando alcuni canti  del Paradiso…”

Andrea Chaves – Foto Massimo Sorlino

In una lettera lasciata i genitori, che mamma Patrizia ha letto in chiesa, Andrea mette in conto che potrebbe non tornare da queste scalate: “Ho vissuto la vita che ho sempre sognato”, ha scritto,  li ringrazia per la vita che gli hanno donato, e raccomanda loro di essere forti, nel caso accadesse l’irreparabile.

Papà Yonni ha raccontato che una sera, durante una cena Andrea ha detto “dormirò sotto un cielo pieno di stelle”…

Gli amici hanno ricordato i momenti trascorsi insieme, a scuola, in palestra, hanno sottolineato la sua immensa generosità, come quando per anni, giorno dopo giorno, ha accompagnato in classe l’amica costretta su una sedia a rotelle, o quando rinunciava all’intervallo per aiutare un compagno in un compito.

All’uscita dalla chiesa don Jairo mettendo una mano sopra la bara coperta di fiori bianchi ha detto ad AndreaBuon viaggio ragazzo”.