La scena si è ripetuta sostanzialmente identica a quello dell’agosto dello scorso anno: al momento del voto vari consiglieri sono usciti dalla sala del Comune di Tagliolo per non votare. Nella nuova giunta dell’Unione montana Dal Tobbio al Colma è cambiato solo il presidente: Giuseppe Coco, sindaco di Silvano d’Orba, al posto del dimissionario Simone Pestarino, che ha lasciato per “esigenze familiari”. Per il resto, tutto uguale: vicepresidente Domenico Merlo, sindaco di Bosio, assessori Alberto Caminati, sindaco di Casaleggio Boiro; Marianna Lipartiti, primo cittadino di Tagliolo e, infine Franco Ravera, vicesindaco a Belforte. Come nel 2024, a causa della presunta incompatibilità di Ravera con questo incarico, Merlo e i rappresentanti della maggioranza e della minoranza di Bosio nonchè in consiglieri di minoranza Gloriano Alloisio (Lerma) e Roberto De Marco (Mornese) sono usciti dalla sala del Comune di Tagliolo, dove si è svolta la seduta, per non partecipare alla votazione. Il motivo è sempre lo stesso: Ravera non potrebbe sedere nella giunta poiché è presidente della Comuni riuniti Belforte Monferrato, questione oggetto di un ricorso al Tar un ricorso presentato dal consigliere di minoranza di Belforte Alessandro Figus.
Alloisio e De Marco, insieme a Figus, commentato: “L’arroganza con cui si continua a gestire l’Unione Montana, senza ottenere risultati se non le dimissioni del precedente presidente, prosegue indisturbata. Il programma presentato conferma che non c’è alcuna volontà di cambiare le cose: l’unica entrata su cui si fa affidamento sono le multe ai cittadini dell’Unione, senza alcuna strategia per incrementare risorse o investire nello sviluppo del territorio. Partiamo male. Ci aspettavamo di discutere di sviluppo, ma ci troviamo a parlare di multe, senza un chiaro progetto per dare più sicurezza sul territorio, con un rafforzamento della presenza dei vigili, oggi ridotta a poche unità a causa del mancato rimpiazzo del personale andato in pensione. Nel programma si parla di potenziamento della polizia locale, ma la realtà è ben diversa: negli ultimi anni una vigilessa è stata assegnata alla gestione delle bollette di una S.r.l invece che alla sicurezza del territorio. Abbiamo chiesto chiarimenti sull’utilizzo delle entrate, ma nessuna risposta ci è stata fornita”.
Allosio e De Marco avevano proposto tre ordini del giorno per impegnare il nuovo presidente e la Giunta a un maggiore impegno nel reperire fondi per un vero programma di rilancio del territorio, suggerendo anche i percorsi da seguire; un maggiore coinvolgimento delle minoranze; la revisione dello Statuto, ancora basato su normative obsolete e non allineato alle nuove direttive della Regione e l’aggiornamento del regolamento del Consiglio, fermo al 2013. “La risposta del neoeletto Presidente Coco? – spiegano – “Non si possono votare! Non era previsto, se ne parlerà in futuro”. Nemmeno nei regimi più autoritari si nega la votazione su ordini del giorno: è il sale della democrazia. Ma nell’Unione Montana “Dal Tobbio al Colma”, le regole democratiche sembrano essere ignorate“