A ottobre l’annuncio del Cociv parlava dei primi giorni di novembre per l’apertura del cantiere del Terzo valico di Voltaggio, in realtà mai chiuso dal 2013, con l’arrivo della Grandi Lavori Fincosit di Roma, vincitrice dell’appalto per lo scavo di un tratto del tunnel di valico. L’azienda romana era già finita al centro delle indagini per corruzione che nel 2016 avevano decapitato i vertici del Cociv e delle imprese sub appaltatrici tanta da vedersi togliere gli appalti dal consorzio stesso, salvo poi vincere la gara per Voltaggio in quanto, come ha assicurato il commissario del Cociv, Marco Rettighieri, non più interessata dall’inchiesta. La Grandi Lavori Fincosit è arrivata in questi giorni in Val Lemme per pianificare l’avvio dello scavo, previsto solo a febbraio, anche se annunciato al via da novembre. Tempi assolutamente rispettati, assicura il Cociv: “Il cantiere è operativo e la società sta svolgendo tutte le attività propedeutiche necessarie al fine di iniziare materialmente i lavori. Facciamo presente che queste attività rientrano nella tempistica prevista contrattualmente”. Ieri, la Grandi Lavori Fincosit ha incontrato per la prima volta il sindaco di Voltaggio, Michele Bisio, per illustrare i tempi dell’avvio dei lavori e la gestione del personale sul territorio. “Per tutto il 2018 – spiega il primo cittadino – l’intervento riguarderà lo scavo del “camerone”, lo spazio dal quale partirà poi la realizzazione delle quattro canne del tunnel principale, al via dal 2019. Prima di quest’ultima fase sarà realizzato il nastro trasportatore tra il cantiere e l’ex cava Cementir, a cavallo della strada provinciale 160 e del Lemme”.
L’impresa romana impiegherà circa 70 operai quest’anno, assorbendo i dipendenti del Cociv già operativi nel cantiere. In concomitanza con il picco dei lavori, le maestranze potranno arrivare a circa 300, tenendo conto anche dell’indotto, e la Grandi Lavori Fincosit ha assicurato un impegno ad assumere personale sul territorio. Dove alloggeranno i lavoratori del cantiere voltaggino? Non nell’ex ricovero di Sant’Agostino, ristrutturato dalla Fondazione De Ferrari Galliera con una spesa di 1,7 milioni di euro proprio per ospitare il personale del Terzo valico senza che nessuno vi abbia però mai messo piede. Il Cociv, dal 2015, continua però a pagare l’affitto con i soldi pubblici stanziati per il Terzo valico. Il problema principale è che nello storico edificio ci sono 46 stanze ma non c’è alcun servizio, per esempio la mensa. Così la Grandi Lavori Fincosit utilizzerà il campo base del Pian dei Grilli, a Fraconalto, attrezzato a dovere per 130 persone. “Il Cociv – dice Bisio – ha chiesto alla Fondazione di disdire il contratto d’affitto dell’ex ricovero”. Il problema è che la Fondazione, con i soldi della locazione, si ripaga parte della spese sostenuta. E adesso?