Un amministratore unico anziché un consiglio di amministrazione con un presidente. I sindaci dei 37 Comuni soci della 5 valli hanno deciso di cambiare registro per la società di raccolta rifiuti che non riesce a far partire il servizio porta a porta, tranne che in 8 paesi, a causa di una gestione non adeguata. Nell’assemblea di lunedì sera è stato deciso all’unanimità di modificare lo statuto della 5 Valli per poter nominare un amministratore unico competente e in grado di decidere cosa fare. “Il problema – spiega Giuseppe Teti, sindaco di Vignole, che aveva già proposto in passato questa soluzione – è che i vari cda finora sono stati composti infatti da persone nominate non per le loro competenze nel settore rifiuti ma per le loro appartenenze territoriali. Stessa cosa per i presidenti. Il voto è stato unanime: solo il rappresentante di Cabella ha preferito lasciare la sala”. L’amministratore unico riceverà come compenso i 10 mila euro annui previsti per il presidente e i 1.400 euro annui per ognuno dei consiglieri di amministrazione e potrà nominare un direttore di sua stretta fiducia. Entro venti giorni lo statuto dovrà essere modificato davanti a un notaio e dovrà quindi essere individuato l’amministratore unico. Difficile però che, in queste condizioni, entro cinque mesi il porta a porta possa essere avviato negli altri 29 Comuni in base all’ultima proroga concessa dal Consorzio Servizi Rifiuti. Probabile un’ulteriore richiesta in tal senso. Sarebbe la quarta dal 2016.