Don Emanuele Levrero, parroco di Carrosio fino alla sua scomparsa nel 1999, ha una piazza intitolata in paese o no? Il prelato, nel 2009, venne riconosciuto come Giusto fra le nazioni dal museo Yad Vashem di Gerusalemme, in Israele, dedicato all’Olocausto, per aver salvato numerosi ebrei, a Genova, durante la Seconda Guerra Mondiale. Pochi anni dopo, gli venne intitolata la piazza principale del paese della Val Lemme: da allora una targa lo ricorda e tutti pensano giustamente che quello spazio sia ufficialmente dedicato all’ex parroco ma così non è. Nell’animata seduta consiliare di venerdì è emerso, per la prima volta, che l’intitolazione al prelato ufficialmente non esiste poiché la piazza non è una proprietà pubblica: appartiene infatti alla parrocchia di Santa Maria Assunta. Il sindaco Valerio Cassano ha rivelato la curiosa situazione rispondendo alla proposta della minoranza di intitolare la scuola elementare proprio a don Levrero, cancellando il nome dell’ex podestà fascista Felice Costa.

Don Emanuele Levrero (foto da internet)

“Io – ha rivendicato Cassano – all’epoca avevo proposto di dedicare una via a don Levrero ma il consiglio parrocchiale ha imposto il piazzale della chiesa. Nell’occasione ho fatto presente che a catasto l’intitolazione non sarebbe risultata poiché è una proprietà privata ma non sono stato ascoltato. Per questo all’ex parroco verrà dedicato o il centro di aggregazione previsto nell’ex bar centrale o il futuro centro di documentazione del Geosito”. Il sindaco non ha messo all’ordine del giorno la proposta della minoranza di cambiare nome alla scuola poiché il ministero dell’Interno, nel parere redatto su sollecitazione dell’opposizione rispetto alla mancata discussione di diversi argomenti (avvenuta venerdì dopo sette mesi), ha usato il condizionale sulla competenza consiliare. “Costa – ha spiegato ancora Cassano – si è ritrovato podestà dopo essere stato eletto sindaco. Certo, ci sono sue poesie dedicate al Duce ma quando, nel 1964, gli è stata dedicata la scuola si è pensato al suo essere stato un filantropo e non al resto”. Alle insistenze dei consiglieri Luigi Traverso e Gianni Traverso di deliberare sulla scuola per dare comunque un indirizzo al consiglio di istituto, Cassano ha replicato: “Non se ne parla. Dovrete passare sul mio corpo”.