Impossibile rispettare la scadenza del 31 dicembre 2025 per il raddoppio di via Roma. A Serravalle Scrivia l’ipotesi di rinunciare alla “Grande opera” voluta dall’amministrazione Carbone si fa sempre più concreta insieme al rischio concreto di perdere i 12 milioni di euro ottenuti da Rfi nell’ambito del Terzo valico, oltre ai fondi per l’ex Inga. I gruppi di minoranza lo hanno fatto sapere tramite un manifesto, che recita: “Abbiamo la certezza che in due anni non è stato avviato un lavoro pubblico deciso dall’attuale amministrazione; il nostro Comune rischia di essere l’unico a dover restituire alle ferrovie i fondi destinati ai recuperi Inga e centro storico (15 milioni, con buona pace dei cittadini serravallesi)”. Opere che secondo l’opposizione sono necessarie per risollevare il paese. Così, durante l’assemblea di giovedì sera in municipio per illustrare il bilancio sociale del Comune, l’amministrazione comunale ha messo nero su bianco il grave ritardo nell’iter di via Roma, partito nel 2017, per “mancanza di vari adempimenti” da parte dell’amministrazione precedente. Inoltre, ci sono notevoli prescrizioni da rispettare nell’abbattimento nella ricostruzione degli edifici di via Roma, soprattutto da parte della Soprintendenza. La maggioranza intende provare a chiedere una proroga al commissario del Terzo valico, Calogero Mauceri, rispetto alla scadenza su via Roma ma anche di valutare come spendere le notevoli cifre in altri progetti.
A rischio i 15 milioni del Terzo valico per l’ex Inga e il raddoppio di via Roma.
Ritardi notevoli nell’iter di approvazione “a causa di inadempimenti da parte della precedente amministrazione”.