(foto dal sito oltregiogo.org)

La Comuni riuniti Belforte Monferrato (Crbm) vuole espropriare i terreni per il contestato potenziamento dell’acquedotto di Bosio e chiede all’Ato6 Alessandrino di approvare la variante. In ballo ci sono 500mila euro di fondi statali per un’opera da 1 milione di euro che il Comune di Bosio non vuole nella versione attuale.

L’amministrazione comunale ha diffuso un comunicato per aggiornare i cittadini sulla vicenda partita nel 2021 con un primo progetto che avrebbe lasciato al paese solo il 28 % dell’acqua prelevata dalle sorgenti di Capanne di Marcarolo, con l’assenso degli amministratori comunali dell’epoca: il resto sarebbe andato a Mornese, Casaleggio Boiro e Montaldeo. Solo l’opposizione di un gruppo di cittadini, poi riuniti nell’associazione Amici dell’acquedotto di Bosio, ha portato la Crbm ad accogliere una serie di modifiche ma non tutte.

“Lo scorso dicembre – spiegano dal Comune – la CRBM ha inviato ai proprietari dei terreni interessati dal tracciato della nuova tubazione una proposta di accordo bonario per consentire il passaggio dell’opera. In tale comunicazione, trasmessa tramite raccomandata, la CRBM affermava erroneamente che il progetto fosse stato elaborato in accordo con il Comune di Bosio. A fronte della contrarietà espressa dai proprietari interpellati, alcune settimane fa la CRBM ha comunicato al Comune di Bosio l’intenzione di avviare la procedura di esproprio, chiedendo la collaborazione dell’amministrazione comunale.

Una delle assemblee sull’acquedotto di Bosio

Il Comune ha negato il proprio assenso e ha ribadito la propria opposizione al progetto così come proposto dalla CRBM. Ha tuttavia confermato la disponibilità della comunità bosiese a cedere l’eccedenza idrica del proprio acquedotto, a condizione che il prelievo avvenga esclusivamente all’uscita del troppo pieno delle vasche del Castellaro.

Nonostante questa posizione, la CRBM ha comunicato la volontà di procedere comunque con la realizzazione dell’opera che ignora le richieste dei bosiesi e prevede il prelievo dell’acqua in esubero direttamente dalle condotte in pressione dell’acquedotto comunale. Inoltre, la CRBM ha richiesto all’ATO6 Alessandrino l’avvio della Conferenza dei Servizi per l’analisi e l’approvazione del progetto. Il Comune di Bosio si è già attivato con tutte le azioni possibili al fine di bloccare l’opera nella forma attuale e ottenere le necessarie modifiche, in linea con le esigenze e le aspettative della cittadinanza e gli impegni assunti dal Presidente della CRBM”.

Il riferimento è alle dichiarazioni di Franco Ravera, alla guida della società, durante l’assemblea del 16 dicembre 2022 a Bosio, a proposito del prelievo dalla vasche di Castellaro. Bosio ha già diffidato più volte la CRBM dal procedere chiedendo di ritirare il progetto. Inoltre, secondo la convenzione con CRBM, è fondamentale il parere favorevole del Comune. La società guidata da Ravera deve concludere i lavori entro il 2027 per non perdere il contributo statale.