Il 23 giugno del 1872, nasceva a Pontecurone, Don Luigi Orione. Ieri, la Congregazione da lui fondata ha celebreto questa ricorrenza proprio nella cittadina piemontese, con appuntamento alle 20,30 davanti al monumento dedicato al Santo, dando così inizio all’anno commemorativo che porterà, nel 2022, a festeggiare il 150° anniversario dalla sua nascita.

San Luigi Orione è stato definito da San Giovanni Paolo II “una meravigliosa e geniale espressione della carità cristiana, una delle personalità più eminenti del secolo scorso per la sua fede cristiana apertamente vissuta”. È stato il fondatore della Piccola Opera della Divina Provvidenza e delle Piccole Suore Missionarie della Carità. Il suo carisma oggi è diffuso in 32 nazioni del mondo con opere di carità per le categorie più svantaggiate e per gli ambienti più poveri.

Dal suo insegnamento sono nati altri rami della famiglia orionina: l’Istituto Secolare Orionino e il Movimento Laicale Orionino che riunisce l’associazionismo laico che si ispira agli ideali e all’azione del santo della Carità.

L’appuntamento di ieri sera è stato anche l’occasione per lanciare l’Anno Vocazionale Orionino, una speciale celebrazione per un tema che era molto caro a don Orione, il quale diceva: “Il primo lavoro sono le vocazioni!”.

Era presente l’intera Famiglia carismatica orionina con i superiori generali Padre Tarcisio Vieira e Madre Mabel Spagnuolo, i superiori provinciali e loro consiglieri, i sacerdoti delle comunità vicine, gli altri rami della famiglia orionina, autorità civili locali di Pontecurone e Tortona e tanti fedeli, in particolare compaesani del santo. La celebrazione eucaristica è stata presieduta dall’attuale direttore provinciale don Aurelio Fusi, che il 29 giugno lascerà la guida della provincia al neo eletto Don Giovanni Carollo.

I sacerdoti sono entrati in processione sulle note del canto d’ingresso della Corale “San Luigi Orione” di Pontecurone e dopo l’ascolto della Parola, don Aurelio nella riflessione ha posto l’accento sull’amore ai fratelli come fece Don Orione. «Celebriamo un uomo – ha detto – la cui vita cristiana e sacerdotale ci ha affascinati e per noi è il santo che dà coloritura alla nostra vita e noi guardando la sua figura vogliamo imitare le sue virtù per sentirci parte di lui».

Prima della benedizione finale si è compiuto il rito dell’accensione di una lampada che rimarrà accesa per tutto l’anno al fonte battesimale della Collegiata di Santa Maria Assunta dove fu battezzato Don Luigi Orione. Questa fiamma, presenza viva di Cristo, è stata consegnata dai superiori generali ad una rappresentanza della famiglia carismatica per  portarla al luogo preparato.

Sono stati poi intervenuti i superiori generali e il parroco di Pontecurone don Loris Giacomelli . Tutti hanno sottolineato l’importanza di ripartire insieme, donando speranza  fiduciosi nella Provvidenza.

La celebrazione si è conclusa con la benedizione finale di Don Aurelio, il video messaggio dell’arcivescovo monsignor Vittorio Francesco Viola e il lancio dei palloncini.

«Gli insegnamenti del nostro Fondatore – dice padre Tarcisio Vieira, direttore generale dell’Opera Don Orione – sono attuali oggi più che mai. Questo è testimoniato anche dal fatto che Papa Francesco ha portato l’esempio di don Orione incontrando i Diaconi della diocesi di Roma. Per questo vogliamo avvicinarci al 150° anniversario della sua nascita celebrando la sua Santa vita e continuando a portare avanti ogni giorno il suo esempio e la sua missione. Abbiamo anche scelto di dedicare un anno particolare alle vocazioni, con la preghiera che il Signore susciti tante buone e sante vocazioni per la nostra Piccola Opera».