Il rifugio del monte Gropà, a Fabbrica Curone (mai aperto)

Nove anni fa la Comunità montana Terre del Giarolo avviata l’iter per la revoca delle concessioni dei rifugi escursionistici dei monti Gropà e Bogleglio, a Fabbrica Curone, mai conclusa, e ora l’Unione montana Terre Alte si ritrova con un debito di circa 550 mila euro nei confronti della Regione e due possibili contenziosi legali. È quanto emerge dal piano di riparto della Terre del Giarolo, approvato dalla giunta regionale per procedere con l’attesa liquidazione dell’ente, formalmente chiuso dal 2014.  La giunta della Comunità nel 2007 approvava il progetto esecutivo proposto dalla Imet, vincitrice dell’appalto: costo, circa 1,1 milioni di euro, per 470 mila euro circa a carico dell’impresa in cambio della gestione dei due rifugi per 30 anni. La Comunità montana liquidava in acconto alla Imet 562 mila euro, con l’accordo che i lavori dovevano terminare nel 2011. La Regione, in base a questa condizione, erogava un contributo di 702 mila euro, poi ridotto a 419 mila euro. La Imet non rispettava il termine dei lavori e la Regione, nel 2015, revocava il contributo e, conteggiando gli interessi, richiedeva indietro i 550 mila euro. Soldi che a Torino non sono mai arrivati mentre i due rifugi sono rimasti chiusi in quanto, secondo la Imet, mancavano sia l’acqua corrente sia l’energia elettrica nonostante gli impegni della Comunità montana, seppure non previsti nel capitolato d’appalto. L’ente invece ha sempre negato l’assenza di tali impegni ed evidenziato che il progetto stabiliva la fornitura dell’acqua mediante trasporto in un serbatoio e l’alimentazione elettrica con pannelli fotovoltaici. Così i lavori non sono mai stati ultimati e i due rifugi restano lì a marcire da un decennio. La revoca non è mai andata in porto in quanto nello stesso 2014 la Regione ha avviato la liquidazione della Terre del Giarolo, operazione che si sta effettivamente concretizzando solo adesso a causa dell’opposizione degli amministratori locali a farsi carico di questa e altre situazioni, opposizione che nelle settimane scorse è venuta meno. Tra il 2017 e nel 2018 l’allora commissario liquidatore della Terre del Giarolo aveva incaricato un legale di agire nei confronti della Imet, contenziosi di cui ora si farà carico l’Unione Terre Alte per conto di circa 30 Comuni.