“Ad Alessandria è in corso una contaminazione ambientale gravissima”. Tiziana Beghin, europarlamentare 5 Stelle, ha denunciato al Parlamento europeo, a Strasburgo, la situazione della ex cava Clara e Buona e di tutto lo smarino del Terzo valico, con il suo più che potenziale pericolo riferito all’amianto.
Nel sito alle porte di Alessandria, come è noto, nei pozzi piezometrici situati a valle, sono state scoperte dall’Arpa fino a 300mila fibre di amianto per litro nelle acque, non lontano dai pozzi che alimentano l’acquedotto alessandrino. Una situazione che potrebbe ripetersi anche per altri siti di deposito delle terre e delle rocce da scavo del Valico, come a Sezzadio, dove lo smarino verrebbe ammassato, a Cascina Borio, proprio sopra la falda acquifera. Questo a fronte del fatto che lo Iarc, l’Istituto internazionale per la ricerca sul cancro, consideri l’ingestione di amianto come una “esposizione primaria” al pari dell’inalazione, con rischi particolarmente elevati per i bambini piccoli. Il conferimento dello smarino da parte del Cociv, ad Alessandria, continua però senza problemi.
Tiziana Beghin di recente aveva presentato un’interrogazione rivolta alla Commissione europea dedicata proprio al caso alessandrino, con la quale chiedeva di “salvaguardare la salute della popolazione interessata e proteggere concretamente le acque sotterranee”. L’altro giorno, dopo la diffusione dei nuovi dati dell’Arpa, ha invece rivolto un appello diretto al Parlamento annunciando per altro una nuova interrogazione: “E’ in corso un’emergenza molto grave ai danni dei cittadini di Alessandria e di tutta la provincia. Sono state scoperte fino a 300 mila fibre per litro di amianto nell’acqua di falda. Quell’acqua viene utilizzata per cucinare e per l’igiene personale e può essere quindi pericolosa poiché le fibre, in questo modo, vengono trasferite dall’acqua all’aria. Ricordo che anche una sola fibra respirata può essere mortale. Oltretutto, ci sono studi che non escludono la nocività delle fibre ingerite”. Beghin ha ricordato che l’amianto in questione arriva dalle terre da scavo del Terzo valico dei Giovi: “Alessandria non deve diventare una nuova terra dei fuochi”.