Dopo anni, il cantiere del Centro di documentazione della Benedicta, a Capanne di Marcarolo, è ripartito giovedì 21 ottobre. Alla presenza di tutti i rappresentanti degli enti coinvolti, la Provincia ha consegnato i lavori all’impresa Cup Costruzioni di Genova, che dovrà completare la facciata dell’edificio con una spesa di 200 mila euro. Secondo le previsioni, il cantiere dovrebbe chiudere ad aprile del prossimo anno, poi si procederà con l’interno dell’edificio, costruito a ridosso dei ruderi della Benedicta, con un successivo appalto. Questo secondo lotto di lavori si è rivelato pieno di ostacoli: l’impresa vincitrice dell’appalto nel 2019, la Manutenzioni di Molfetta, non ha mai firmato il contratto con la Provincia a causa di contestazioni successive all’assegnazione. In particolare, il valore di una casa cantoniera a Ponti (250 mila euro) che l’ente avrebbe ceduto all’impresa come compenso per i lavori. Rescisso il contratto e scartata l’ipotesi della cessione dell’immobile, la Provincia, senza fondi, ha chiesto aiuto alla Regione e di dividere l’appalto in due parti: i 200 mila euro per i lavori appena iniziati arrivano infatti da Torino. Il cantiere del Centro di documentazione della Benedicta è iniziato esattamente dieci anni fa e non è ancora finito. Ora la Provincia cerca di accelerare: a inizio ottobre ha assegnato anche i lavori per la connessione a internet del Centro, affidati alla Dr Telecomunicazioni di Piacenza. Dopo quello degli anni scorsi, il Consiglio provinciale ha approvato il nuovo Protocollo di intesa firmato con Regione, Unione dal Tobbio al Colma, Comuni di Bosio e Novi Ligure, Isral e Fondazione Polo del ‘900:

Daniele Borioli

l’obiettivo è “il sollecito completamento delle opere e l’allestimento del Centro” e la sua futura gestione. Il nodo principale è proprio questo: come potrà essere utilizzata al meglio una struttura del genere in un luogo poco agevole per la maggior parte dell’anno come Capanne di Marcarolo? Daniele Borioli, presidente dell’Associazione Memoria della Benedicta, dice: “E’ molto importante che Regione e Provincia abbiano deciso non solo di confermare ma anche di potenziare l’investimento finalizzato a completare l’auditorium ipogeo della Benedicta, sia per ridare decoro a quest’area come meritano il ricordo dei partigiani caduti nel 1944 e i cittadini, sia per dare finalmente ai visitatori, cominciando dalle scuole, un ambiente che li accolga e permetta loro di entrare in contatto con la vicenda storica che lì si racconta, mediante una pluralità di occasioni e di strumenti, anche virtuali, messi a disposizione dalle più moderne tecnologie. Il lavoro dei tecnici della Provincia – prosegue l’ex senatore – non è stato certo semplice, stante la particolare e poco agevole collocazione del sito. Ma la strada operativa scelta, di suddividere in stralci il lavoro, cominciando con il completamento della facciata, e la serietà dell’impresa incaricata dovrebbero ora garantire un più certo approdo alla conclusione. Come Presidente della “Memoria della Benedicta” non posso, perciò, che augurare e augurarmi che sia la volta buona”. Il costo del Centro di documentazione si aggira intorno a 1,5 milioni.