Dopo aver tentato invano di discutere in Consiglio comunale dell’argomento, i consiglieri di minoranza di Carrosio hanno deciso di interessare le massime autorità scolastiche, tra cui il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, sulla situazione della piccola scuola elementare del paese, intitolata a Felice Costa, sindaco dal 1920, rimasto in carica dopo l’avvento del fascismo e la creazione, nel 1926, della figura del podestà, che riuniva in sé i poteri di sindaco, giunta e Consiglio comunale, nominato direttamente dal governo. Costa, nato nel 1854 e scomparso nel 1938, ricordano i consiglieri Piero Odino, Gianni Traverso e Luigi Traverso, nel sito internet del Comune viene inserito tra i personaggi illustri di Carrosio e ricordato come “medico e sindaco”. “In altra pubblicazione edita dalla Regione – scrivono – dal titolo “I Comuni della provincia di Alessandria, a pagina 82, risulta che il dottor Felice Costa è stato sindaco di Carrosio dal 1920 al 1931”.

Felice Costa (con la fascia tricolore) nel 1922 all’inaugurazione del monumento ai caduti della Grande guerra (foto dal libro “Carrosio com’era”)

La lettera, indirizzata anche all’istituto comprensivo “De Simoni” di Gavi e all’Ufficio scolastico regionale, sottolinea come “appare evidente come il dr. Felice Costa abbia esercitato la funzione di “podestà” dal 1926 al 1931, giurando fedeltà al fascismo. A prescindere quindi da eventuali attività “illustri e benemerite per la collettività” appare evidente che le indicazioni nel sito ufficiale del Comune appaiono parziali in quanto non viene citata la carica di podestà, non espressione di democrazia, svolta dal 1926 al 1931“. C’è poi la questione delle imbarazzanti poesie dedicate da Costa al Duce: “E il Duce parla / e la parola fiera / che l’anima conquide, esalta e scote / come di tromba le guerresche note / è la parola del comando, austera /. Il ferreo suo volere e il pensiero l’avvincono, che pare che parli il fato / che annuncia a Italia il suo destino altero“. Alla luce di ciò e considerato che il Comune di Carrosio ha dato i natali a Gian Carlo Odino, martire della Resistenza e ad altri “ragazzi” trucidati alla Benedicta dai nazi-fascisti, abbiamo ritenuto opportuno valutare la possibilità di sostituire il nome di Felice Costa, lasciandone nome e benemerenze nell’oblio senza commento alcuno”.

Don Emanuele Levrero (foto da internet)

La minoranza ha proposto il nome di monsignor Emanuele Levrero, parroco di Carrosio fino alla scomparsa, nel 1999: “Si è attivamente impegnato in prima persona, insieme alla popolazione e all’amministrazione comunale, nella difesa della scuola che il provveditorato di Alessandria aveva deciso di chiudere. Solo dopo la sua morte si è venuti a conoscenza di come questo prelato a Genova abbia protetto moltissimi ebrei (perseguitati dalle leggi razziali) evitandone la deportazione nei campi di sterminio, rischiando la propria vita per difendere quella degli altri e che per questo suo impegno umanitario è stato riconosciuto quale “Giusto fra le Nazioni”, dallo Stato di Israele”. L’intitolazione della scuola a Felice Costa risale al 1964. La decisione finale spetta alle autorità scolastiche dopo aver sentito il parere della giunta comunale.