E’ l’amianto la causa principale della situazione viabilistica a Carrosio, lungo un tratto della strada provinciale 160, verso Voltaggio. Il cantiere del Terzo valico nel quale è stato costruito il muro verso la collina è fermo da due anni per via della scoperta della fibra killer. La gestione poco ortodossa del pericoloso minerale a Carrosio era stata evidenziata da Legambiente Val Lemme con un esposto, in seguito al quale l’azienda incaricata dal Cociv provvide a coprire con il cemento la parete. Una situazione denunciata anche dalle telecamere della trasmissione tv Le Iene. Lo scorso anno venne aperto anche il secondo cantiere. Verso lo strapiombo sul Lemme il guard rail si era distaccato dalla strada probabilmente per una frana. Venne creato un senso unico alternato regolato da semafori ma ormai da mesi anche questo in cantiere non sta lavorando nessuno mentre la viabilità continua a subire disagi. Rfi, società del gruppo Fs che fa da committente dei lavori del Terzo valico, spiega il motivo del doppio stallo: “La presenza dell’amianto lungo quel tratto della provinciale 160 ha spinto a riprogettare l’intervento di allargamento della strada.
Non sarà più verso la collina ma verso il Lemme. Nel tratto franato è stata inizialmente sistemata una trave di sostegno in cemento e, nel frattempo, è stato rifatto il progetto, che prevede un cosiddetto ponte sommerso per allargare la provinciale”. In sostanza, verrà creata una sorta piattaforma che darà sul burrone del Lemme per evitare di andare a smuovere l’amianto presente dalla parte opposta. I lavori, sostiene Rfi, partiranno la prossima settimana e andranno avanti per tutta l’estate. “L’amianto emerso due anni fa – dice Mario Bavastro di Legambiente Val Lemme – da allora è rimasto del tutto scoperto, senza la benchè minima precauzione, a parte la cementificazione provvisoria fatta dopo i nostri esposti che poi si è deteriorata. Nessuno degli enti preposti ha segnalato il pericolo ai cittadini e ora il cantiere deve essere addirittura spostato dall’altra parte proprio per l’amianto”. Nel 2016, l’Arpa e il Polo amianto avevano rilevato una presenza di amianto oltre i limiti di legge (100 mg/kg) nel cantiere di Carrosio, cioè 161 mg/kg. Nell’aria, 1,1 fibre per litro, superiore al limite di una fibra per litro. Dati che non vennero resi noti nell’immediato, come evidenziò Legambiente.