Il tribunale amministrativo regionale (Tar) ha respinto la richiesta di sospendere la nomina di Raffaele Riccardi nel ruolo di commissario prefettizio del Comune di Cassano Spinola, di cui dal primo gennaio scorso fa parte anche Gavazzana. A impugnare il provvedimento era stato il comitato per il No alla fusione, organizzato a Gavazzana dai cittadini contrari alla creazione del nuovo Comune, cioè la stragrande maggioranza dei residenti, come era emerso nel referendum consultivo che si era svolto alla fine del 2016. Come è noto, però, nel marzo successivo la Regione aveva deliberato lo stesso la fusione sommando i pochissimi sì dei Gavazzanesi e a quelli di Cassano, dove la popolazione si era detta favorevole, ed era dieci volte più numerosa. Un sopruso che il Comune più piccolo ha cercato più volte di mettere in evidenza, evidenziando anche le richieste di fermare l’iter avanzate dalla stessa amministrazione subito dopo il referendum. Nulla da fare: si è arrivati lo stesso al matrimonio forzato tra le due comunità. Come annunciato, a Gavazzana i cittadini avevano però impugnato la nomina del commissario da parte della Prefettura, avvenuta a dicembre in attesa delle elezioni amministrative del nuovo Comune, programmate per giugno.

I membri della ormai ex giunta di Gavazzana: da inistra, Marcello Busseti, il sindaco Claudio Acerbi e Renato Bellingeri.

Non solo: con il ricorso chiedevano anche di annullare la legge regionale che ha imposto la fusione nonchè della normativa regionale sugli enti locali, a detta del legale del comitato, l’avvocato Sabrina Molinar Min di Torino, non in linea con la Costituzione. Nel giudizio, nel quale si erano costituti il ministero dell’Interno in rappresentanza della prefettura e la Regione (ma non il Comune di Cassano Spinola), i giudici hanno però respinto la sospensiva e messo nero su bianco che “le questioni di legittimità costituzionale dedotte dalla parte ricorrente non sembrano presentare profili meritevoli di accoglimento, anche alla luce delle difese svolte in giudizio dalla Regione Piemonte”. Quasi un’anticipazione di quanto verrà eventualmente deciso il 17 ottobre, quando si terrà l’udienza di merito del ricorso? Non è così per Claudio Acerbi, ex sindaco e componente del comitato per il no alla fusione: “Non ritengo si tratti di un’anticipazione di quanto sarà deciso a ottobre. In quest’occasione si discuteva solo della sospensiva. In autunno vedremo cosa decideranno: ovviamente rispetteremo ogni sentenza”. A giugno quindi il sindaco e il Consiglio comunale del nuovo Comune potranno essere regolarmente eletti. L’unione dei due Comuni porterà molti fondi pubblici previsti dalla normativa statale come incentivo alle fusioni.