Il piano di ristrutturazione del Cit di quest’anno va respinto, si torna a quello del 2018, da correggere in quanto sbagliato. È l’esito della seduta della commissione del Consiglio comunale di Novi Ligure che venerdì ha nuovamente affrontato la situazione del Cit su richiesta dell’opposizione di centrosinistra. I consiglieri di minoranza del gruppo Democratici per Novi sintetizzano così l’esito della seduta: “Il sindaco Gian Paolo Cabella in commissione ha detto che l’amministrazione comunale ha definitivamente scelto di respingere il piano di ristrutturazione aziendale proposto dal revisore del Cit Sandro Tortarolo. Inoltre, che l’assemblea convocata per approvare il bilancio del Cit andata buca il 14 luglio, è stata riconvocata per martedì 25 agosto e questa volta i Comuni dovrebbero dare l’ok al bilancio. Non solo: verrà riapprovato il piano di ristrutturazione aziendale del 2018, seppure con gli opportuni aggiornamenti e correzioni. Infine, successivamente verrà aperta una gara per individuare un partner privato. In buona sostanza – sostengono i consiglieri di minoranza – si ritorna esattamente all’impostazione data dalle amministrazioni precedenti un anno e mezzo fa. Naturalmente questo per noi è un fatto positivo: avevamo sostenuto quella linea in passato e nella sostanza continuiamo a ritenerla valida oggi purché la procedura di sviluppo della partnership con il privato sia trasparente e avvenga in modo tale da salvaguardare il servizio e i posti di lavoro. Se questa è l’impostazione scelta da Cabella e dalla sua giunta – concludono – diventa però ancora più grave e incomprensibile avere perso un anno, creando ulteriori difficoltà a un’azienda già in crisi, con il solo scopo di fare un po’ di polemica politica”.

Gian Paolo Cabella

Due giorni fa, Cabella ha pubblicato un post di Facebook nel quale si difende dalla accuse di non aver ancora preso una decisione sulla vicenda Cit: “La mia non è inazione né indecisione, ma anzi pervicace e doveroso sforzo teso a provare a raddrizzare la situazione disperata di Cit. Sarebbe stato politicamente facile dopo le dichiarazioni dell’ex presidente di Cit, Licata, a fine settembre, scaricarsi di tutte le responsabilità e lasciarle in capo a chi le aveva determinate. Ma io cerco di lavorare seriamente e ho fatto e farò ogni sforzo per salvaguardare una società del mio Comune: nei limiti della legge, però, che può essere ingiusta e troppo rigida, come nel caso del Trasporto pubblico locale, ma che a casa mia è sempre legge. Il nuovo amministratore unico Mazzarello – ha proseguito Cabella – e i suoi consulenti hanno fatto luce e proposto la loro soluzione, quella più concreta e realistica. Conto che non sia l’unica, perché quella soluzione è considerata almeno dai quattro Comuni maggiori “troppo borderline” dal punto di vista della regolarità tecnica e insostenibile da quello della regolarità contabile. Conto che in questi pochi giorni i tecnici del CIT, che sono capaci, riescano convintamente a trovare un’altra soluzione praticabile, che si stacchi definitivamente da quelle adottate negli anni passati, che mi lasciano qualche dubbio, e che ritengo proprio non siano più replicabili. Quindi io profonderò ancora ogni sforzo, in quella direzione – ha concluso Cabella -, in questi pochi giorni, anche a rischio di sentirmi dire che sto causando la crisi del Cit: un’affermazione ridicola, perché basta leggere le ampie relazioni del Ragionier Tortarolo per capire dove stanno le cause della grave crisi di Cit”.