Sterilizzare i cinghiali tramite esche: è la proposta di Coldiretti Alessandria per ridurre il numero di cinghiali, situazione che avrebbe portato alla diffusione della peste suina africana, malattia che per fortuna non colpisce l’uomo e altri animali. I casi di cinghiali trovati morti stanno aumentando: dopo Ovada, e Fraconalto, tre esemplari sono stati rinvenuti a Voltaggio.
“Siamo costretti ad affrontare una grave emergenza sanitaria – dice il neo direttore Roberto Bianco – perché è mancata l’azione di prevenzione come abbiamo ripetutamente denunciato in piazza e nelle sedi istituzionali di fronte alla moltiplicazione dei cinghiali che invadono città e campagne da nord a sud dell’Italia dove si contano ormai più di 2,3 milioni di esemplari. Abbiamo più volte evidenziato il rischio della diffusione della Peste Suina Africana attraverso i cinghiali e la necessità della loro riduzione sia numerica che spaziale attraverso le attività venatorie, le azioni di controllo della legge 157/92 articolo 19 e le azioni programmabili nella rete delle aree protette. Adesso serve subito un’azione sinergica su più fronti – prosegue il dirigente – anche con la nomina di un commissario in grado di coordinare l’attività dei prefetti e delle forze dell’ordine chiamate ad intensificare gli interventi, per tutelare e difendere gli allevamenti da questa grave minaccia che rischia di causare un gravissimo danno economico alle imprese.
Servono ora interventi immediati per fermare il proliferare dei cinghiali e garantire la sicurezza degli allevamenti ma occorre anche monitorare attentamente la situazione per evitare strumentalizzazioni e speculazioni a danno del settore”. Coldiretti, a settembre, aveva chiesto inutilmente all’amministrazione regionale di modificare la proposta regionale riguardante le Linee guida per la gestione venatoria e l’attività di contenimento del cinghiale, “con misure utili a sanare una situazione che è sempre più vicina al collasso. Dalla Regione, però, le risposte non sono mai arrivate e l’azione è stata fallimentare”. Bianco ricorda che a livello nazionale, nella Legge di Bilancio 2022, “è stata approvata una dotazione di 500 mila euro per l’introduzione del vaccino immuno contraccettivo GonaCon. Sperimentare la sterilizzazione è stato anche un argomento da noi affrontato da tempo, ma abbiamo sempre parlato e proposto una forma che potesse agire tramite esche, come stanno sperimentando in altre nazioni. E’ evidente che la formula finanziata sia inapplicabile perché in tal modo il cinghiale dovrebbe essere catturato, vaccinato e poi nuovamente liberato, invece che giustamente abbattuto.
Un’occasione persa per introdurre, invece, lo studio di una sterilizzazione più utile e realistica”. Il contenimento del cinghiale continua in sostanza a essere affidato ai cacciatori e i risultati attesi da decenni non arrivano. Già molti sindaci hanno emanato ordinanze che vietano la caccia a tutte le specie a causa della peste suina in attesa dei provvedimenti ministeriali. I Comuni interessati dal divieto nell’Ambito di Caccia (Atc) Al 4 sono Acqui Terme, Belforte Monferrato, Bosio, Carpeneto, Carrosio, Cartosio, Casaleggio Boiro, Cassine, Cassinelle, Castelletto D’Orba, Castelnuovo Bormida, Cavatore, Cremolino, Fraconalto, Gavi, Grognardo, Lerma, Malvicino, Melazzo, Molare, Montaldeo, Montaldo Bormida, Morbello, Mornese, Morsasco, Orsara Bormida, Ovada, Pareto, Parodi Ligure, Ponzone, Prasco, Ricaldone, Rivalta Bormida, Rocca Grimalda, San Cristoforo, Serravalle Scrivia, Silvano D’orba, Strevi, Tagliolo Monferrato, Trisobbio, Visone e Voltaggio. Nell’Atc Al3 sono invece interessati Arquata Scrivia, Serravalle Scrivia e Vignole Borbera.