È uscito pochi giorni fa, il 16 dicembre, il primo EP di Pietro Gandetto dal titolo “Come in un film”, già anticipato dal singolo “Another planet”. Il cantautore di Gavi ha pubblicato per Sottobosco Dischi una raccolta di quattro tracce, di cui una in inglese, che si propone di rappresentare l’epoca attuale con un sound energico e dal sapore internazionale.
Questo EP – dice l’autore – è una fotografia del presente. Più che cercare un genere, ho cercato di definire un’identità musicale che sento. Vorrei che chi mi ascolta ritrovasse in questo lavoro delle “immagini” musicali in cui immedesimarsi. Ho parlato della disgregazione del consumismo relazionale, della crisi del concetto di coppia, del climate change e di un modo di vivere senza troppi programmi. Viviamo un periodo oggettivamente complesso, e volevo trattare questi temi con ironia, cercando un sound che desse energia e un testo semplice che dica le cose come stanno senza troppi rimandi o giri di parole”.
Gandetto ha scritto e composto le musiche delle quattro canzoni. “Almeno stasera” è una ballad urbana, “uno di quei brani – dice Gandetto – da ascoltare quando si cammina per strada in mezzo al traffico pensando ai fatti propri.

Pietro Gandetto

È un brano che parla del consumismo relazionale in cui tutti più o meno siamo coinvolti. Il ghosting, l’orbiting, l’incertezza delle relazioni, ma anche la magia che si crea nei primi incontri. Mi piaceva l’idea di creare un’atmosfera un po’ “desaturata” come sono le relazioni che viviamo oggi nelle grandi città come Milano. È un brano da ascoltare fumando una sigaretta mentre si sceglie un film per la serata”.
Poi c’è “Come in un film”, brano che dà il titolo all’Ep: “E’ un viaggio evocativo in storie di vita quotidiana. Parla di due persone che si vedono per strada dopo tanto tempo dalla fine di una relazione. Resta sempre quell’imbarazzo quel non risolto. Ed è anche simpatico che sia così. Ho cercato di mettere un’identità internazionale nel suono. Le esperienze di vita per me sono suggestioni per parlare di me, per descrivere situazioni in cui ci siamo trovati più o meno tutti”.
A seguire, “Fuochi d’artificio”, “un pezzo un po’ funky che mi piace molto perché si stacca un po’ rispetto agli altri tre, anche se come mondo sonoro siamo li. È un brano che io ascolterei mentre mi preparo per uscire.  Mi mette di buon umore”. Infine, “Another Planet”, “è un brano che parla di amore, ma l’amore qui è un pretesto per parlare di altri temi che mi stanno molto a cuore che sono il climate change e il riscaldamento globale. L’uomo sta provocando la più grande estinzione di massa della storia del pianeta con i suoi comportamenti non sostenibili. È un problema che riguarda tutti e noi artisti possiamo dire cose importanti in modo semplice come solo la musica sa fare. È un brano che ho iscritto all’aeroporto di Ibiza in dieci minuti, la magia dell’isola mi ha ispirato profondamente e mi ha fatto riflettere su come sia fragile l’equilibrio del sistema in cui viviamo”. Scopri il disco su Spotify: https://spoti.fi/30u134y