Per ridurre la quantità di rifiuti in discarica, aumentare la raccolta differenziata e migliorare il riciclo in 45 comuni di Ovada e Acqui Terme, la società Econet con sede a Ovada spenderà 11 milioni di euro. “La cifra non deve sorprendere – dice Anselmo Rinaldi, 67 anni e una lunga esperienza in Srt, la Società per il Recupero dei Rifiuti, che dall’11 aprile è il nuovo presidente di Econet – è necessaria e pianificata per equipaggiare e informare 50 mila utenti, cioè circa 71 mila abitanti, che dovranno essere attrezzati per passare entro il 2018 al nuovo sistema di raccolta differenziata porta a porta di tutti i rifiuti. Al contempo anche l’organizzazione del trasporto dovrà essere potenziata”. Ogni famiglia o condominio avrà i bidoncini della indifferenziata, carta, plastica, organico e verde. Ad eccezione del vetro, spariranno i cassonetti stradali.

La svolta è decisa dal Consorzio rifiuti in risposta alla Regione che impone l’obiettivo del 65% di differenziata. La media per 116 comuni anche del Novese e Tortonese è del 45% e solo il 50% del rifiuto viene riutilizzato. “Il cambiamento è anche l’opportunità che stavamo aspettando, a lungo ponderata per incentivare i comportamenti virtuosi”, aggiunge la direttrice Gabriella Marsilli.

Cambierà anche il sistema di calcolo della bolletta, che si baserà sulla quantità del rifiuto conferito, a prescindere dalle planimetrie e dal nucleo. I codici di identificazione dell’utente e della tipologia del rifiuto, permetteranno di rilevare la quantità e la qualità del contenuto al momento della raccolta, perché i camion saranno dotati di lettore ottico. In caso di anomalia l’operatore insieme al bidoncino restituirà anche l’avviso di richiamo. Una sorta di cartellino giallo, a cui, invece dell’ammonizione, seguiranno sanzioni.

Chi opterà per il compost, potrà risparmiare fino al 30% sulla quota variabile della Tari – spiega Rinaldi – Gli scarti della tavola, gli sfalci d’erba un tempo non finivano nella spazzatura, ma venivano riutilizzati all’origine come mangime per gli animali, oppure come fertilizzante per l’orto. Molte persone lo fanno ancora, d’ora in poi l’ impegno sarà riconosciuto. Altri saranno invogliati a provare. In ogni Comune sarà istituito l’Albo dei compostatori”. Regole e opportunità d’ora in poi saranno omogenee, ma ogni società potrà calibrare l’organizzazione. Nell’Ovadese e nell’Acquese c’è una moltitudine di case sparse. In certe cascine, dove a stento si arriva a piedi, pensare di far arrivare i camion varie volte a settimana “più che ecologico, sarebbe illogico o antieconomico: valuteremo soluzioni con i sindaci”, anticipa Rinaldi.