A Carrosio il Comune impone l’uso delle mascherine anti coronavirus ai cittadini. Con un’ordinanza firmata dal sindaco, Valerio Cassano, chiunque si allontanerà dalla propria abitazione per le motivazioni consentite dalla normativa in vigore dallo scoppio dell’emergenza dovrà indossare una mascherina protettiva o almeno sciarpe o foulard sulla bocca e sul naso per evitare la diffusione delle goccioline salivari nell’ambiente. “Una precauzione – recita l’ordinanza – che può essere utile a scongiurare a diminuire il rischio di contagio, in particolare in caso di accesso della popolazione negli uffici pubblici e nei negozi nonché negli studi medici o nelle farmacie”. Il sindaco nell’ordinanza ha inoltre annunciato che presto verranno distribuite altre mascherine chirurgiche dopo le prime che i cittadini hanno potuto ritirare in municipio versando un euro a favore dell’ospedale di Novi Ligure. A Voltaggio i dispositivi dovranno essere prenotati telefonando in municipio (010/9601214). A casa verrà consegnata al massimo una mascherina per ogni componente del nucleo famigliare, anche ai non residenti. Le mascherine sono in arrivo a breve, assicura il Comune.

Via Mameli a Gavi

Il commissario prefettizio di Gavi, Maria Clara Callegari, ha intanto pubblicato un avviso per “reperire la disponibilità di esercizi commerciali presenti nel Comune di Gavi interessati alla fornitura di prodotti alimentari e generi di prima necessità a favore di soggetti colpiti dalla situazione economica determinatasi per effetto dell’emergenza COVID – 19 e che saranno individuati come beneficiari”. I negozi che aderiranno si impegnano “a fornire i generi alimentari e beni di prima necessità acquistati direttamente o a fronte di presentazione dei buoni spesa che verranno rilasciati dal Comune di Gavi ai beneficiari”. Verranno pagati dal Comune o dal Csp (Consorzio Servizi alla Persona) di Novi Ligure e devono fornire al Comune il listino prezzi vigente alla data del primo aprile 2020, impegnandosi a non aumentare i prezzi dei generi alimentari e prodotti di prima necessità per cinque settimane”.