Creare una “casa dei dialetti” in ogni Comune. E’ la proposta lanciata sabato scorso, nel museo Maini di Ovada, dallo scrittore e poeta Gianni Repetto durante la lezione inserita nella rassegna “Ovada e l’Ovadese – Territorio, storia, cultura e tradizioni”.
Repetto ha preso spunto dalla Corsica, dove i centri dell’associazione “Pratica lingua” organizzano corsi aperti alla frequenza, divisi per età, per bambini e adulti. Nel museo Maini l’autore ha fatto un excursus culturale e socio-antropologico partendo dalla sopravvivenza dei dialetti locali, “analizzati dal punto di vista linguistico cercando di individuare una prospettiva di trascrizione comune che renda leggibili le produzioni locali in lingua a un pubblico sempre più vasto”. Da qui l’idea di una “casa dei dialetti”, compito delle amministrazioni locali, “in primis a quella di Ovada, che diventi luogo di confronto tra le parlate locali, biblioteca in lingua e laboratorio di apprendimento dei primi rudimenti delle parlate dialettali. L’insegnamento dei dialetti è praticamente impossibile nella scuola per ragioni burocratiche e didattiche, poiché sarebbe difficile scegliere quale dialetto o lingua che dir si voglia insegnare: il piemontese, come sostengono le associazioni del Piemonte profondo? Ma noi che abbiamo a che fare con quella lingua?”.