La caserma dei carabinieri di Novi

Il modus operandi era sempre lo stesso: attestare falsamente di essere residenti in Italia da almeno 10 anni e di non avere pendenze penali. Bastava solo questo per presentarsi presso un ufficio postale della provincia di Alessandria diverso da quello presente nel luogo indicato come il domicilio e, con una semplice domanda, riuscire ad ottenere immediatamente il reddito di cittadinanza, in attesa che gli organi competenti, cioè l’Inps, esperisse i necessari accertamenti circa l’effettivo possesso dei requisiti. Nel frattempo, i malfattori riuscivano a percepire il denaro senza in realtà averne alcun titolo. Impossibile? A quanto pare le cose stanno proprio così.

E’ quanto hanno accertato i Carabinieri dei Reparti dipendenti dal Comando Provinciale di Alessandria a carico di 13 cittadini rumeni, senza fissa dimora e con pregiudizi di polizia, sei dei quali ricercati, che avevano ottenuto il sussidio, la cui erogazione da parte dello Stato è in realtà prevista a favore di nuclei familiari in possesso di particolari requisiti economici, finalizzato al sostentamento economico immediato e al tempo stesso volto a favorire il reinserimento nel mondo del lavoro di coloro che ne beneficiano.

Questi, come altri, fatta la legge hanno subito compreso come aggirarla, riuscendo ad appropriarsi facilmente di denari insinuandosi nelle maglie della burocrazia. Per questo, i soggetti autori della truffa sono stati denunciati in stato di libertà, ancorché irreperibili.

Tra loro un 22enne rumeno, senza fissa dimora, che dopo avere attestato falsamente la propria residenza, era riuscito ad ottenere presso un ufficio postale il rilascio della carta Postepay sulla quale era riuscito a percepire, pur non avendone titolo, oltre 4mila euro. L’uomo è stato scoperto e denunciato dai Carabinieri di Novi Ligure.