E’ morto Gorbaciov, il presidente che portò un fiore al partigiano Fjodor

La sua prima visita nella provincia alessandrina risale al 2002

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E’ morto a 91 anni, dopo una lunga malattia Michail Gorbaciov, uno dei grandi protagonisti, forse l’ultimo interprete del ‘900. Premio Nobel per la Pace nel 1990, l’ultimo presidente dell’Unione Sovietica fu artefice della caduta del muro di Berlino e della fine della guerra fredda.A suo modo, oltre ad essere un riformatore, era un rivoluzionario per le sue scelte di democrazia. Difese la libertà politica , di opinione di stampa di religione. Oggi il suo sogno di pace è tradito dalla “grandeur”  di Putin, che tenta di riproporre in chiave imperiale la “Grande Russia” .

Gorbaciov con Mario Lovelli e Giulietto Chiesa. Foto da Facebook

Nel 2002 Gorbaciov partecipò al “Forum internazionale per l’interdipendenza”, che si svolgeva a Bosco Marengo, nel complesso monumentale di Santa Croce. A sorpresa, passando per Novi Ligure, dove incontrò l’allora sindaco Mario Lovelli,  arrivò in Val Borbera al braccio del suo amico Giulietto Chiesa, il giornalista di origine valborberine, per molti anni corrispondente da Mosca per deporre un fiore sul monumenti dedicato al  partigiano russo, Fedor Poletaev , morto per mano dei nazifascisti nel corso della Battaglia di Cantalupo nell’inverno del 1945.

Gorbaciov venne in provincia di Alessandria, ancora una volta a Bosco Marengo, nel 2008 per presenziare al World Political Forum.

Riposerà, accanto all’amata moglie Raissa, nel  cimitero Novodevicij, il cimitero monumentale che accoglie le tombe dei grandi poeti, degli scrittori, dei musicisti, dei compositori, dei filosofi, degli scienziati che hanno dato lustro e gloria alla Russia.

Nella foto scattata nel 2002 da Dino Ferretti, sono ritratti oltre Michail Gorbaciov e Giulietto Chiesa, lo staff del Presidente e, in terza fila con la fascia tricolore, l’allora sindaco di Cantalupo Mario Carniglia.