Erano presenti entrambi alla messa di sabato scorso, 25 luglio, dedicata al santo patrono, San Giacomo, e insieme, a quanto si dice, sono andati a rendere omaggio a monsignor Nicolò Anselmi, vescovo ausiliare di Genova, che ha celebrato la funzione religiosa. Sono Nicoletta Albano, alla guida del Comune da 25 anni fino al 24 gennaio scorso, indagata per concussione, ed Enrico Gualco, imprenditore edile e amministratore comunale per diversi mandati. Quest’ultimo, si dice, farà parte della lista che la maggioranza uscente, sotto la regia dell’ex consigliere regionale, sta creando in vista del voto del 20 e 21 settembre dopo la tempesta politica e giudiziaria di gennaio. Albano, a quanto pare, potrebbe anche essere il candidato sindaco ma si dice anche che, proprio a causa del quasi sicuro processo nella quale sarà imputata per aver costretto Rita Semino e dimettersi da sindaco dietro un ricatto, avrà bisogno di una figura che faccia il sindaco al suo posto, proprio come è successo con la Semino nel 2016. Sia nel primo che nel secondo caso Gualco viene indicato come candidato con Albano, dopo settimane di “corteggiamento”. Negli oltre dieci anni in cui è stato in giunta, forte di oltre cento preferenze personali raccolte a ogni elezione, Gualco ha sempre avallato tutto quanto deciso dalla Albano, senza battere ciglio.

Il municipio di Gavi

Un episodio, in particolare: nel 2010 l’allora consigliere di opposizione Livio Destro chiese al Comune di rinnovare il contributo, obbligatorio, per il trasporto scolastico della figlia disabile non più alla scuola media di Gavi ma in un istituto di Serravalle Scrivia. Gualco, che si occupava di servizi sociali, disse che non ci sarebbe stato alcun problema ma poi i soldi non vennero erogati. Un gesto che venne interpretato come una vendetta nei confronti di uno dei consiglieri di opposizione che dava più filo da torcere all’amministrazione Albano. Destro fece ovviamente le dovute rimostranze, presentando richieste di accesso agli atti e interrogazioni ma dal Comune non arrivò nessuna risposta. Neppure quando il consigliere portò la questione in Consiglio comunale: l’unico a rispondere fu il segretario comunale Pierangelo Scagliotti, che ammise il comportamento illegittimo dell’amministrazione comunale, che non aveva risposto entro trenta giorni. A quel punto, Albano chiuse la seduta in men che non si dica e negli uffici redarguì Scagliotti per la legittima risposta che aveva dato a Destro. Gualco, da sempre molto vicino ai dettami della chiesa, sui giornali cercò di giustificare la scelta del Comune, negando l’obbligo dell’amministrazione comunale di contribuire alle spese per il trasporto scolastico, venendo però smentito dalla Provincia, che stanziò i fondi: la giovane riuscì così ad andare lo stesso a scuola.