A Gavi si vota il 20 e 21 settembre per le elezioni comunali ma finora c’è un solo nome che viene dato per certo: sarà Carlo Massa a cercare di scalzare la maggioranza che da 25 anni governa Gavi. Dall’altra parte, da settimane il vicesindaco uscente Nicoletta Albano sta cercando di allestire una lista ma non è certo se sarà lei a presentarsi come candidato sindaco: pesa infatti il probabile rinvio a giudizio per concussione per la vicenda delle dimissioni del primo cittadino Rita Semino, a dicembre costretta a firmare il documento dietro un ricatto, secondo la Procura di Alessandria. “Se non firmi tua nipote perde il posto di lavoro”: le parole della Albano, probabilmente simili a queste, sono state registrate dalla Semino e portate all’attenzione dei carabinieri. Come è noto, la prima reazione al blitz dell’Arma in municipio e a Villa Fernanda, casa dell’ex consigliere regionale, furono le dimissioni di tutta la maggioranza per far decadere la Semino, le cui dimissioni non erano più state protocollate. Una vicenda che fa emergere i metodi di governo di questi ultimi 25 anni e che ha impressionato anche molti elettori della Albano, sfidata da Massa per la terza volta.

Carlo Massa

Il medico aveva già tentato la scalata al municipio di via Mameli nel 2001, sconfitto da Francesco Repetto, vincitore al posto della Albano, all’epoca in Consiglio regionale, e nel 2006, dalla stessa Albano. È stato per tre mandati consigliere provinciale con il centrosinistra e anche assessore a palazzo Ghilini dal 2009. Lo scorso anno era nella lista del sindaco di Voltaggio, Michele Bisio ma, eletto all’opposizione, ha preferito dimettersi. La lista di Massa è ancora top secret ma certamente con lui ci saranno senz’altro l’imprenditore Valerio Alfonso, creatore del Sentiero della Val Lemme e promotore di lavori che hanno permesso di aprire nuovi spazi nel Forte, e l’ex capogruppo di minoranza Mario Compareti. La lista di Massa sarà appoggiata dalla Semino, che potrebbe anche essere candidata al Consiglio comunale. Dall’altra parte, oltre alla Albano, vengono dati per certi, tra gli altri, Enrico Gualco, imprenditore edile e già vicesindaco dal 2001 al 2011; l’ex assessore Sandro Pestarino; Carmen De Milato, già responsabile della biblioteca comunale “a contratto” ma subito rimossa dal commissario prefettizio Maria Clara Callegari; il geometra in pensione Giampiero Pestarino, da sempre grande sostenitore della Albano. Per quest’ultima quella di settembre sarà la tornata elettorale più difficile: per la prima volta non potrà utilizzare la “macchina” comunale per le elezioni, si troverà contro la Semino e non avrà al suo fianco il fedele capo dell’ufficio tecnico Pier Paolo Bagnasco, sindaco di Stazzano. Anche lui, insieme all’ex segretaria comunale Giovanna Sutera e al consigliere comunale uscente Eugenio Rabbia rischia un rinvio a giudizio per la vicenda del ricatto. Senz’altro, tutti sanno per chi tiferà a settembre.