tribunale di alessandria
Il palazzo di giustizia di Alessandria

Il Procuratore valuti eventuali reati nella lettera firmata da Angelo Riccoboni”. C’è un esposto alla Procura contro la Riccoboni da parte del sindaco di Sezzadio, Enzo Daniele, per la missiva sottoscritta dal titolare della società di Parma e indirizzata il 15 ottobre scorso, tra gli altri, alla presidente della Commissione locale per il paesaggio, organo del Comune di Sezzadio. Quel giorno la Commissione si doveva riunire per esprimere un parere sul progetto della tangenziale, come richiesto dalla Provincia. I commissari si erano già espressi nel 2017 con un parere negativo per via dell’impatto della strada sull’Abbazia di Santa Giustina ma la Provincia aveva sollecitato di recente il Comune a riconvocare la Commissione poiché il progetto della Riccoboni avrebbe previsto un tracciato diverso, quando in realtà è rimasto lo stesso. La mattina del 15 ottobre stesso perveniva al Comune di Sezzadio (e anche al Comune di Predosa, dove ha sede la Grassano, azienda del gruppo Riccoboni) e alla Commissione la lettera firmata da Angelo Riccoboni, nella quale si evidenziavano ai commissari quelle che, secondo la società titolare dell’autorizzazione relativa alla discarica di Cascina Borio, erano le procedure da seguire. Si invitava così la Commissione a operare “nel pieno rispetto della legge e delle indicazioni che la Regione e la Soprintendenza hanno già fornito al Comune di Sezzadio”.

L’area di cascina Borio dove è allestita la futura discarica

La lettera era inviata anche al Comune di Predosa poiché il capo dell’ufficio tecnico comunale, l’architetto Federico Morchio, è anche responsabile unico del procedimento (Rup) interno della Commissione. Costui veniva invitato da Riccoboni a esercitare il “proprio potere/dovere istruttorio prendendo atto del già intervenuto parere vincolante da parte della Soprintendenza e delle conseguenze di legge puntualmente richiamate nelle allegate comunicazioni”. In sostanza, un invito alla Commissione e al rup a prendere atto del fatto che la Soprintendenza aveva già dato parere favorevole, nonostante la Provincia avesse invitato i commissari a esprimersi. Il sindaco di Sezzadio ha sottolineato la “vistosa interferenza che l’inoltro della missiva ha recato nel regolare svolgimento di attività istituzionale. A cominciare dal fatto che il suo redattore dichiara di aver avuto conoscenza della convocazione della Commissione senza esserne il destinatario; per proseguire richiamando la Commissione al rispetto della legge (come se fosse ammissibile che la Commissione esercitasse la sua funzione al di fuori della legge) e, soprattutto, invitando il Rup ad evidenziare, nell’esercizio della sua funzione, il fatto che in materia di tutela del paesaggio si fosse già espressa, in termini vincolanti, la Soprintendenza, di fatto convincendo i componenti della Commissione della inutilità della loro convocazione e, dunque, dell’espressione del loro parere”.

Il sindaco, Enzo Daniele

Quella sera, durante la seduta della Commissione, fa notare Daniele, la Commissione non ha potuto deliberare poiché il vicepresidente, l’architetto Andrea Gamondo, si dimetteva facendo mancare il numero legale e impedendo così l’espressione di qualsiasi parere. Soprattutto, però, al termine della seduta l’architetto Morchio “esercitava con dedizione ed efficacia il compito che la lettera gli suggeriva di svolgere”. Un’altra “indebita ingerenza”, secondo il sindaco, “un comportamento che va oltre il suo ruolo di responsabile unico del procedimento, che non deve intervenire nelle scelte della Commissione”. Per la cronaca, la Commissione si è poi nuovamente riunita il 18 ottobre, la sera prima della conferenza dei servizi: non si è espressa sul progetto della tangenziale poiché, in sostanza, non ha ricevuto alcuna nuova istanza dalla Riccoboni rispetto al 2017: il progetto era lo stesso. Il 19 ottobre, la conferenza dei servizi ha deciso a favore del progetto esecutivo della tangenziale seguendo proprio la linea tracciata dalla Riccoboni nella lettera.