Dopo che per anni le opposizioni le avevano richieste, il commissario prefettizio Maria Clara Callegari ha istituto le fasce di reddito per la mensa scolastica per elementari e medie. Fino allo scorso anno le amministrazioni targate Albano avevano negato questa possibilità, che va incontro a chi è in difficoltà economica e fa pagare in base alle proprie possibilità. La motivazione era che esisteva una fascia di esenzione per i redditi più bassi. Ora chi usufruirà del servizio dovrà presentare l’Isee, cioè il documento Indicatore della situazione economica. Il Comune ha mantenuto il costo massimo della tariffa a 5,5 euro a pasto (6,5 euro per gli alunni non residenti) anche per far fronte ai costi per l’organizzazione del servizio in conseguenza delle misure anti coronavirus. La differenza tra i costi del servizio e la tariffa massima sarà coperta con i fondi del governo. Le fasce prevedono l’esenzione con un Isee di 500 euro; 3,5 euro fino a un Isee di 3.800 euro; 4,7 euro fino a 5.400 euro e la tariffa intera con l’Isee superiore a quest’ultima fascia.

La scuola media di Gavi

Sono valide solo per gli alunni residenti a Gavi. Stabilita anche la riduzione del 20% del costo per il secondo e i successivi figli dello stesso nucleo familiare. La mensa per la prima volta non si svolgerà nei ristoranti del paese ma in classe. I pasti arriveranno da Novi Ligure, dove verranno preparati nella mensa comunale. “La scelta – spiega il commissario Callegari – è legata alla necessità di ottemperare alla normativa anti Covid, per cui i pasti verranno forniti con il sistema del “lunch box” e consumati dagli studenti, sia delle elementari che delle medie, all’interno delle rispettive aule, riducendo in questo modo gli spostamenti degli alunni fuori dagli istituti scolastici”. Infine, per la prima volta, il servizio scuolabus è stato assegnato tramite gara pubblica e non direttamente dall’amministrazione comunale come avveniva in passato, con ben poca trasparenza.