Decine e decine di scatole di latta per biscotti, dolci e caramelle e una fedele ricostruzione di un antico caffè di inizio Novecento: la mostra “Scatole di latta e non solo…” è stata inaugurata ieri nel Forte di Gavi e dà inizio alla collaborazione del Polo museale del Piemonte, padrone di casa, con un rete di associazioni e altri soggetti creata per rilanciare, come merita, la fortezza genovese in Val Lemme. L’idea della direttrice Anna Maria Aimone, in carica da un anno, sta infatti prendendo forma. Nelle stanze del basso Forte e nella ex cappella, fino al 6 gennaio, si potranno ammirare le collezioni private di Ennio Morgavi, ex insegnante di Serravalle Scrivia e di Maralba Focone Rovere della sezione piemontese dell’associazione Donne del mondo. Presenti contenitori di caramelle marchio Elah, della pasticceria Marelli di Alessandria o della Infantolino di Caltanissetta o della Venchi di Torino o della Plasmon, solo per citarne alcune. Un viaggio nel tempo attraverso l’evoluzione di questi contenitori che, come hanno spiegato Titti Garelli e Nadia Berta della Caffarel, altro marchio famoso del settore dolciario, oggi sono tornare di moda dopo un periodo di oblio.
L’origine dell’uso di questi contenitori, è stato spiegato ieri durante la presenza nella sala conferenze del Forte, è militare: le scatole infatti venivano utilizzate per il cibo dei soldati e per le munizioni e le armi e alcune di queste fanno parte della mostra al Forte, provenienti da una collezione di Roma. Nella ex cappella da vedere la miniatura del caffè piemontese realizzata in occasione della mostra gaviese dalla restauratrice Anna Rosa Nicola. “Ho utilizzato – ha raccontato – materiali di riciclo di vario genere per far rivivere l’atmosfera dei locali di inizio Novecento con le bottiglie dei liquori e del vino, le scatole di latta con le caramelle, i tavolini e i clienti del locale”. La mostra “Scatole di latta e non solo…” è legata ala ventiduesima edizione di Dolci Terre di Novi ed è l’evento natalizio del Forte di Gavi, arricchito da un presepe e da due diorami realizzati dall’Associazione Arquator Presepi di Arquata Scrivia. A raccontare la mostra sono i volontari degli Amici del Forte di Gavi, che hanno contribuito insieme agli Amici dell’arte di Serravalle Scrivia, alla pro loco e agli Esercenti gaviesi all’organizzazione dell’evento.
Ieri è stato inoltre annunciato il bando per la creazione del logo del Forte. Emilia Garda e Antonella Catanese, del Politecnico di Torino hanno spiegato: “Il logo sarà scelto in maniera partecipata essendo il bando aperto a tutti. L’obiettivo è dare un’identità visiva al Forte per arrivare a fare marketing territoriale accanto, per esempio, al vino e al cioccolato. Dalla creazione del logo attraverso il bando visibile sui siti internet del Polo museale e del Politecnico, si vuole arrivare alla riqualificazione della fortezza dal punto di vista turistico”. Fra i punti sui cui insiste il Politecnico torinese, il collegamento del Forte con Gavi, antico e mai risolto problema, sia per carenza di fondi sia per il poco impegno del territorio in tal senso.