La strada della Bocchetta chiusa per qualche mese dal prossimo autunno? È lo scenario che emerge dalle parole del dirigente della Provincia, Paolo Platania, a proposito dei lavori che nella prossima stagione dovrebbero partire per sistemare finalmente la frana che nel 2014, in occasione dell’alluvione, si è portata via metà carreggiata in un tratto tra il passo della Bocchetta e l’abitato di Molini. Ieri la provinciale è rimasta chiusa per tutto il giorno per l’esecuzione di una serie di indagini geognostiche necessarie per la redazione del progetto di sistemazione della frana. Il sindaco di Voltaggio, Giuseppe Benasso, ricorda che dopo un sopralluogo nelle settimane scorse il Comune “ha chiesto che la provinciale in quel periodo non venga chiusa del tutto, “tagliando” in parte il monte, per far passare almeno il traffico leggero”. Proprio come è avvenuto in questi cinque anni, visto che il transito nei pressi della frana è vietato ai mezzi pesanti, a parte le deroghe concesse ai camion dell’ormai concluso cantiere del gasdotto Gavi-Pietralavezzara.

La frana nell’autunno del 2014

Platania, oltre a ricordare che i lavori dovrebbero partire in autunno, sul discorso allargamento è piuttosto esplicito: “Sono state fatte le verifiche richieste ed è emerso che a monte della strada in corrispondenza della frana ci sono un oleodotto e un muro a sostegno di un piazzale, Inoltre, la scarpata da scavare risulta instabile, quindi non sarebbe facile intervenire. Oltretutto, oggi non ci sono le risorse per accogliere la richiesta ma valuteremo”. Per sistemare la frana senza l’allargamento richiesto la Provincia ha a disposizione poco più di 300 mila euro. Nel 2014, dopo la caduta della frana, la provinciale venne chiusa del tutto. Di fronte alle proteste dei residenti, costretti a percorrere la Castagnola per arrivare in Liguria, la Provincia sostenne di non avere i soldi a disposizione per la riapertura, anche parziale. Quando però i blocchi vennero più volte rimossi per far passare abusivamente i mezzi, alla fine venne fuori la somma che consentì la riapertura a senso unico alternato per solo i mezzi leggeri.