Se volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati”. Questa immortale frase del giurista Piero Calamandrei è stata ricordata da Luigi Pagliantini, ex insegnante delle scuole medie De Simoni, ieri pomeriggio a Gavi, nel municipio, dove è si è svolta un’importante iniziativa voluta dal gruppo Alpini locale in occasione della festa della Repubblica. I diciottenni gaviesi, nati nel 1999, hanno ricevuto una copia della Costituzione, per celebrare i 70 anni dell’entrata in vigore di questa carta fondamentale. Circa 40 ragazzi, compresi gli assenti, sono stati i destinatari del piccolo libretto, consegnato dal vicesindaco Nicoletta Albano, che ha fatto gli onori di casa insieme ad altri amministratori comunali e agli Alpini.

Pagliantini ha ricordato che quest’anno ricorrono i 100 anni della fine della Prima Guerra Mondiale, dove morirono tanti ragazzi, esperienze che segnarono in maniera pesante centinaia di migliaia di famiglie negli anni a venire. Poi la Costituzione, nata dalla Resistenza, scritta da tutti i partiti che presero parte alla Liberazione rappresentati nell’assemblea costituente eletta nel 1946 nello stesso giorno in cui gli italiani, attraverso il referendum istituzionale, decisero che l’Italia doveva essere una repubblica e non più una monarchia, quest’ultima troppo compromessa con il fascismo. “La nostra Costituzione – ha spiegato Pagliantini dopo aver citato Calamandrei – è nata anche dai partigiani caduti alla Benedicta nella Pasqua del 1944 per mano dei nazifascisti”.

L’ex insegnante ha quindi ricordato la nascita degli Alpini: “Nel 1872 l’Italia, tranne Trento e Trieste, era finalmente unita dopo la conquista di Roma. In caso di invasione dal Nord la linea difensiva doveva essere il Po ma ci fu chi, come l’ufficiale dell’esercito Giuseppe Domenico Perrucchetti, quell’anno propose di creare un Corpo militare specializzato a operare in zone di montagna, cioè sulle Alpi, diventate il confine naturale dell’Italia, composto da soldati nati nelle vallate alpine, che conoscevano quindi al meglio quelle zone impervie”. Durante la cerimonia interventi anche da parte del vicesindaco Albano e del consigliere Mario Pestarino sull’importanza della carta costituzionale. Presente anche la minoranza con il capogruppo Mario Compareti.