È finito in manette il pastore sessantottenne, di origine sarda, residente a Grondona, che nell’estate del 2017 era stato denunciato dai carabinieri del Nas per maltrattamento di animali. In quell’occasione, a Variana, frazione di Grondona, dove Mario Fancello, questo il suo nome, viveva da molti anni insieme alla sua famiglia in una casa concessa dal Comune poiché considerato indigente, i militari, insieme ai veterinari dell’Asl, avevano accertato che gli animali, mucche, maiali e capre vivevano in condizioni di degrado.

Stamattina i carabinieri di Novi Ligure, in conferenza stampa, insieme alla Forestale di Stazzano, hanno annunciato che Fancello è stato arrestato con l’accusa di aver appiccato 23 incendi nel Novese, precisamente a Borghetto Borbera a Vignole Borbera, da Arquata Scrivia a Serravalle Scrivia, fino a lambire una vasta area adibita a frutteto di Pozzolo Formigaro e Litta Parodi. L’uomo, che ha precedenti anche per detenzione di armi, avrebbe cominciato a fare il “piromane” per vendetta proprio dopo il sequestro del terreno. Il reato che gli viene contestato è incendio aggravato. Nel 2017 gli animali erano stati trasferiti altrove per essere curati e gli edifici utilizzati dal pastore sequestrati. I familiari avevano respinto le accuse facendo molto “rumore” sui social. In conferenza stampa i militari hanno spiegato: “Considerata la vicinanza temporale e geografica dei diversi episodi, perlopiù incendi di sterpaglie e qualche incendio boschivo, i carabinieri forestali hanno così iniziato a vagliare l’ipotesi che una tale costanza e sistematicità, lasciava ad intendere come dietro agli eventi incendiari in questione potesse esservi la mano di un’unica persona. Da uno studio storico dei registri che i Carabinieri Forestali tengono in caserma, hanno inoltre appreso che, anche se da un anno non vi erano più stati abbruciamenti di quel tipo, nei precedenti nove anni si erano registrati una serie di fenomeni analoghi nei Comuni di Grondona, Arquata Scrivia, frazione Varinella, Località Chittandrino, Vignole Borbera.

Vigili del fuoco

Per tale motivo, oltre ad acquisire presso i Vigili del Fuoco di Novi Ligure copia del registro delle segnalazioni delle loro uscite, per potere avere un quadro completo degli interventi di spegnimento, procedevano alla successiva georeferenziazione, nonché all’effettuazione di rilievi accurati in occasione dei successivi episodi verificatisi, a seguire dei primi, nel mese di agosto. Tale attività di acquisizione dati e successiva analisi degli stessi consentiva di individuare delle costanti nella scelta degli obiettivi e nel percorso seguito da chi o coloro che avevano appiccato il fuoco. La ricerca e l’attenta visione e valutazione anche dei filmati tratti dai sistemi di videosorveglianza, hanno in ultimo consentito agli investigatori di avere un quadro d’insieme di sicuro interesse, caratterizzato, in particolare, dalla presenza ricorrente di un’autovettura modello Panda di colore blu, la cui targa è risultata essere proprio quella in uso al pastore di origini sarde.

A quel punto, una meticolosa attività d’indagine, condotta anche mediante ausili tecnici, unitamente ai Carabinieri di Arquata Scrivia e di Novi Ligure, ha consentito di ricostruire un articolato e ponderoso quadro di responsabilità a carico dell’uomo, poi condiviso pienamente dall’Autorità Giudiziaria, che ha ritenuto di emanare a carico dell’ultrasessantenne, peraltro già responsabile in passato di reati contro il patrimonio, lesioni personali, delitti relativi alla detenzione illegale di armi e altri gravi reati contro la persona, l’ordinanza di custodia cautelare in carcere eseguita nel tardo pomeriggio di ieri dai militari operanti. Gli incendi, pur se in alcuni casi limitati alle sterpaglie, hanno talvolta interessato vere e proprie aree boschive, con il rischio si propagassero anche nelle vicine aree abitate. In un episodio, che ha interessato il sottopasso ferroviario di Serravalle Scrivia”