La strada provinciale della Castagnola

Non appena ha avuto notizia delle esplosioni, il Comune è immediatamente intervenuto”. Il sindaco di Voltaggio, Michele Bisio, respinge le accuse lanciate dalla minoranza di essere stato a conoscenza dell’uso dell’esplosivo nei lavori di scavo di un pozzo di aerazione delle futura galleria del Terzo valico, operazioni che hanno destato allarme fra i residenti delle case voltaggine non lontane dal luogo dell’intervento, eseguito dall’impresa Edilmac per conto del Cociv. Il tutto senza che la popolazione sia stata informata, creando quindi allarme. Da dicembre, secondo quanto riportato dal gruppo di minoranza Voltaggio da vivere, si sono verificate infatti esplosioni con forti vibrazioni nel cuore della notte, avvertite lungo la strada provinciale della Castagnola. Fino a pochi giorni fa, quando l’infopoint del Terzo valico ha risposto alle domande inviate dal capogruppo di opposizione Giuseppe Benasso, nessuna era a conoscenza dell’origine dei forti rumori notturni. Nella riposta, si citano le autorizzazioni che il Comune avrebbe dato all’uso dell’esplosivo.

Michele Bisio (a sinistra) sindaco di Voltaggio, con il segretario comunale Gian Carlo Rapetti
Michele Bisio (a sinistra) sindaco di Voltaggio, con il segretario comunale Gian Carlo Rapetti

“In realtà – spiega Bisio – il Comune dà solo un’autorizzazione al transito di questo materiale, su richiesta della Prefettura. Sull’uso l’ok deve arrivare dalla questura. L’amministrazione comunale non è mai stata, quindi, coinvolta nell’iter dello scavo del pozzo. Per altro, le richieste pervenute al Comune relative all’esplosivo parlano solo di “galleria Val Lemme”, senza specificare nel dettaglio dove verrà usato”. Per il pozzo in questione, profondo 200 metri e largo 8, quindi, il Comune non era a conoscenza dell’impiego dell’esplosivo. “Siamo stati avvertiti – dice ancora il sindaco – in occasione delle due segnalazioni rese note dalla minoranza, relative alle esplosioni avvenute l’11 e il 12 gennaio, visto che un dipendente comunale abita proprio vicino alla zona dello scavo. Ho immediatamente chiesto chiarimenti al Cociv, che ha fatto sospendere le esplosioni notturne”. Da quanto è emerso dal colloquio con il consorzio, i tecnici della Edilmac non avevano calcolato che il rumore sarebbe stato percepito dalle abitazioni, lontane circa 500 metri dal bosco dove è in corso lo scavo. L’ultima esplosione notturna è avvenuta l’altro giorno, intorno alle 22, in occasione della quale la popolazione della zona è stata avvertita. Dovrebbe quindi essere stata l’ultima dopo il tramonto.