Nonostante i fallimenti evidenti, la Regione continua ad affidare il contenimento dei cinghiali ai cacciatori. Ora, con la nuova legge 41, approvata dal Consiglio regionale a maggioranza di centrodestra, i cacciatori potranno utilizzare anche mezzi motorizzati su strade comunali e vicinali, possibilità prima lasciata solo ai soggetti incaricati a esercitare operazioni di controllo faunistico e al prelievo venatorio, come i selecontrollori. Come spiegano dal Consiglio regionale, il gruppo di Forza Italia, che ha presentato la proposta di legge, ha ricordato “la necessità di un contenimento degli ungulati, in particolare dei cinghiali, che stanno causando gravi problemi sull’intero territorio piemontese. Tra i comparti maggiormente colpiti c’è quello agricolo. Ma viene compromessa anche la circolazione stradale, con incidenti anche mortali, provocati sia dall’elevato numero di animali, sia dalle carenze di organico delle guardie venatorie. Ogni anno in Italia 10mila incidenti stradali sono causati da animali selvatici, in Piemonte sono 1200, con tendenza ad aumentare. L’anno scorso ammontano a quasi un milione di euro i danni arrecati alle coltivazioni nella sola provincia di Cuneo”. I gruppi di minoranza, in particolare Luv, M5s e Pd, hanno presentato una sessantina di emendamenti che sono stati tutti respinti. Il M5s si è detto “contrario alle modifiche richieste poiché la legge era già stata modificata la scorsa legislatura proprio per contenere l’attività venatoria, mentre oggi di fatto si crea una facilitazione a favore dei cacciatori”.

A margine della seduta, il gruppo consiliare M5S Piemonte, ha definito la nuova legge “un via libera alle scorribande dei cacciatori e dei loro mezzi su strade chiuse, che non ha nulla a che vedere col contenimento dei cinghiali. L’ennesima marchetta alla lobby della caccia. Per il contenimento delle specie che interferiscono con le attività umane servono, ad esempio, risorse economiche e personale per le province e la Città Metropolitana. La maggioranza e la giunta hanno però bocciato l’ordine del giorno collegato da noi proposto, che chiedeva risorse in assestamento per il controllo selettivo della fauna selvatica, attuato attraverso il personale degli enti”. Il Pd, invece, ha rimarcato l’aspetto di carattere ambientale del provvedimento e non venatorio, mentre Luv ha messo in guardia dal rischio di favorire il bracconaggio. Contrarietà alla proposta di legge è stata espressa anche da Chiamparino per il Piemonte – Monviso che ha parlato di contraddizioni, mentre a sostegno si sono schierati FdI (che rimarcato come il provvedimento sia stato fortemente richiesto dai territori) e Lega. Collegato alla Pdl è poi stato approvato l’Ordine del giorno del Gruppo M5s per attivare i programmi di sperimentazione che permettano l’allontanamento e il contenimento degli ungulati con metodi innovativi non cruenti.