“I sindaci uniti contro la chiusura della casa di riposo di Gavi”

Lo chiede il circolo Pd della Val Lemme: i Consiglio comunali dei paesi vicini approvino il documento del Comune di Gavi a sostegno della riapertura della Rsa

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I sindaci uniti contro la chiusura della casa di riposo di Gavi. Lo chiede il Pd della Val Lemme dopo l’assemblea di domenica 12 gennaio, alla presenza del Consigliere Regionale Domenico Ravetti. “La chiusura della casa di riposo di Gavi – dice La coordinatrice del Circolo, Rosella De Bernardi – è un grave atto che ci deve preoccupare per le ricadute sociali e occupazionali non solo del Comune di Gavi ma dell’intero bacino della Val Lemme. Proprio per questo riteniamo che Gavi e il sindaco Carlo Massa non debbano restare soli in questa battaglia, per scongiurare la chiusura definitiva della struttura. Auspichiamo che tutte le amministrazioni della Val Lemme si attivino allo scopo di portare avanti una battaglia comune. Occorre elevare l’attenzione dal livello comunale a quello sovracomunale e per questa ragione invitiamo il Sindaco Carlo Massa a convocare una riunione urgente di tutti i sindaci del territorio”. Ai primi cittadini il Pd chiede “la massima coesione per sostenere una battaglia importantissima per tutta la Val Lemme. Occorre far fronte comune, occorre far approvare da tutti i Consigli Comunali il documento approvato dal Consiglio di Gavi il 30 dicembre scorso e inoltre portare la discussione sul tavolo del distretto socio sanitario Novi-Tortona, attraverso una richiesta di convocazione urgente del Comitato dei Sindaci del distretto”. Tale organismo, infatti, ricorda la coordinatrice, “deve svolgere un ruolo consultivo, propositivo e di verifica sulla programmazione delle attività del distretto sanitario che è il centro di riferimento sanitario delle comunità locali. E questa vicenda dimostra proprio la mancanza di programmazione, visto che è trascorso solo un mese tra le prime avvisaglie (30 novembre) e la chiusura della struttura (31 dicembre). E il primo aspetto per importanza in termini di programmazione è quello relativo all’attivazione dell’assistenza domiciliare che dovrebbe essere il primo livello a disposizione dell’anziano bisognoso dell’assistenza sanitaria”.