La magistratura da l’ok e il Comune di Gavi rescinde uno dei vari contratti di affitto stipulati dalla precedente amministrazione con i proprietari di locali e appartamenti utilizzati come magazzini e archivi. Stavolta si tratta di un’unità immobiliare in via Mazzini, non lontano dal municipio, per la quale l’amministrazione comunale ha pagato l’affitto dal 2007. Un canone mensile di oltre 400 euro per custodire “oggetti e attrezzi vari” nonostante il Comune sia proprietario dei 450 metri quadri al di sotto del palazzo Principessa Gavina, in via Roma, spazio ottenuto dalla Bailo Costruzioni in cambio del permesso di costruire dell’edificio. Un locale mai utilizzato e neppure mai inserito nel patrimonio comunale.

Il palazzo Principessa Gavina

L’attuale amministrazione aveva disposto la rescissione del contratto di affitto del locale di via Mazzini sin da ottobre ma i materiali custoditi erano in sostanza sotto sequestro da parte della magistratura di Alessandria. Erano infatti oggetto di uno dei vari filoni di indagine sulla precedente amministrazione comunale. In tutti questi mesi perciò la rescissione del contratto è stata sospesa. Solo di recente dal palazzo di giustizia di Alessandria è arrivata l’autorizzazione a spostare i beni situati nel locale di via Mazzini e il Comune ha quindi rescisso il contratto e pagato l’affitto, pari a oltre 3 mila euro, per il periodo tra ottobre 2020 e aprile 2021. Uno degli altri locali era un ex negozio in via XX Settembre.