Quasi un centinaio gli escursionisti – partiti da Capannette di Pey, da Pian dell’Armà, da Caldirola e da Capanne di Cosola – che si sono ritrovati ieri, 26 marzo, sulla cima del monte Chiappo rispondendo all’appello del Forum Sentieri Vivi 4P. Bandiere e gagliardetti multicolori portati dalle diverse realtà che compongono il Forum e alcuni striscioni a ricordare i temi su cui era stata convocata la manifestazione. E’ stato ribadito il no agli impianti di innevamento tecnico – per lo spreco d’acqua e di suolo che comporta questa tecnologia – sottolineando gli aspetti assolutamente paradossali del progetto che riguarda la località di Pian del Pioggio, alle pendici del monte Chiappo. La vicenda: nel 2019 la E20 s.r.l., a cui il Comune di Santa Margherita Staffora (Pavia), proprietario dell’impianto, nel 2015 ha dato in concessione la seggiovia che porta al monte, ha partecipato al bando “neve programmata” indetto dalla Regione Lombardia, presentando il progetto Oltreski, che ha ottenendo un finanziamento di 200mila euro (il 50 per cento del costo preventivato). Nel 2020 la “E20 s.r.l.”, in difficoltà per la crisi originata dal Covid, ha chiesto ed ottenuto un supporto economico alla Comunità Montana dell’Oltrepò Pavese, che ha stanziato 100mila euro a sostegno di Oltreski, ponendo come vincolo che i lavori avessero inizio entro il 31 dicembre 2022, pena la decadenza del contributo.

Per completare il quadro economico, il gestore prevedeva sia di attingere a risorse proprie, sia di ottenere fondi da altri soggetti pubblici o privati (come già era avvenuto per il ripristino della seggiovia, dopo alcuni anni di fermo). Nel dicembre 2022, a poche settimane dalla scadenza fissata per la validità del contributo della Comunità Montana, il comune di Santa Margherita di Staffora con una delibera prendeva atto che “non ritiene che sussistano le condizioni per ricorrere al Partenariato Pubblico Privato” ma decideva di “procedere in autonomia ad affidare i lavori inerenti la parziale realizzazione dell’impianto [di innevamento artificiale]”, preventivando un costo di 128mila euro – di cui 12mila sostenuti con fondi del Comune, attingendo, per il residuo, dal contributo della Comunità Montana, ente che aumentava il proprio apporto a 116mila euro. Contemporaneamente la Regione Lombardia ufficializzava la notizia della rinuncia a portare avanti il progetto Oltreski espressa a fine settembre 2022 dalla ditta E20 s.r.l. “a causa della pesante crisi Covid e del continuo crescere dei costi delle forniture”. Svanito il contributo regionale di 200mila euro, il Comune ha comunque appaltato a una società altoatesina, sempre a dicembre 2022, il “suo” intervento di parziale innevamento programmato. Il 15 marzo, quando, mediante un acceso agli atti e un successivo ricorso al Difensore Regionale, è stato finalmente possibile esaminare gli elaborati che corredavano la delibera di messa a gara, si è appreso che con la spesa di 128mila euro il comune non acquisterà alcun generatore di neve, limitandosi a realizzare un sofisticato impianto di pompaggio (attingendo da un minuscolo invaso antincendio presente nel centro abitato, invaso risalente agli anni settanta, quando fu costruito ex novo il complesso di condomini e villette denominato Pian del Poggio) e alla posa di 260 metri di tubatura lungo il pratone finale delle piste, realizzando – all’inizio e lungo la tubatura – un totale di tre pozzetti a cui in futuro potranno essere allacciati i generatori.

La seggiovia di Pian del Poggio

Altra cosa rispetto al cessato progetto Oltreski, che, secondo il gestore, prevedeva l’installazione di “quattro cannoni che potranno essere spostati in varie zone in modo da poter raggiungere 60 metri di larghezza, 30 centimetri di profondità e un chilometro e 200 metri di lunghezza”. Il fatto che l’imprenditoria privata si sia ritirata dal progetto non ha dunque fatto desistere le Amministrazioni. Innevare artificialmente un impianto compreso tra i 1300 ed i 1700 metri di quota, esposto prevalentemente ad est e sottoposto di frequente ai venti di scirocco provenienti dal mare, appare una scelta poco comprensibile: se è vero che la tecnologia per creare neve artificiale si è evoluta, si è però acutizzata la crisi idrica e i costi dell’energia elettrica sono esplosi. Sul tema sono intervenuti anche rappresentanti del coordinamento che si oppone al progetto “OltreLario: Triangolo lariano meta dell’outdoor” (5 milioni di euro per la realizzazione di tapis-roulant, impianti di risalita e infrastrutture necessarie per garantire l’innevamento artificiale sul monte San Primo a una quota molto bassa, compresa tra i 1.100 e i 1.500 metri, dove già oggi a causa del cambiamento climatico le precipitazioni nevose sono molto più scarse rispetto al passato). La manifestazione è poi proseguita con interventi tesi a ribadire il sì dei componenti del Forum alla fruizione della montagna in modo responsabile, tema già affrontato e approfondito nei due convegni organizzati lo scorso anno, insistendo sulla necessaria tutela della biodiversità. Il Forum intende dedicarsi con ancora maggior intensità e partecipazione a raccogliere dati sulle specie e sugli habitat presenti nel territorio delle Quattro Province – un lavoro che, ci è stato ricordato, diverse associazioni che partecipano al Forum stanno già svolgendo, ad esempio in val Curone e nel piacentino – per poter chiedere su robuste basi scientifiche che sia estesa ad altre realtà territoriali la protezione esistente in siti come la Zona di Protezione Speciale “Dorsale Ebro -Chiappo” (non rinunciando nel contempo a chiedere un coordinamento nella gestione delle varie aree protette che già ora sono presenti del comprensorio interregionale, aree che nel complesso comprendono quasi 24.000 ettari di territorio), per dare forza alla prospettiva di un futuro del Parco Interregionale delle Quattro Province. Si è poi ricordato ai partecipanti l‘appuntamento per sabato 1 aprile al mattino a Varzi. In biblioteca alle ore 10 ci sarà la presentazione del libro “Inverno liquido. La crisi climatica, le terre alte e la fine della stagione dello sci di massa” con la presenza di Maurizio Dematteis, che ne è autore insieme a Michele Nardelli. Dematteis è l’animatore del sito http://www.dislivelli.eu/blog/ , che tratta molte della tematiche discusse sul monte Chiappo e presenta esempi di come un diverso approccio sia possibile.

Giuseppe Raggi, presidente del Forum sentieri vivi 4P