“Sono ormai mesi che nella nostra zona scarseggiano le precipitazioni, le colture agricole prima e le persone ora stanno soffrendo gli effetti di una siccità che non dà scampo – ricorda Maurizio Daniele del Il comitato agricoltori della Valle Bormida -. Tra divieti, ordinanze e stati di emergenza ora si pensa al razionamento dell’acqua e si è iniziato a servire i paesi in difficoltà con le autobotti che si riforniscono dal “tubone” di Acqui, la condotta che trasporta nel Comune delle terme un’acqua di eccellente qualità prelevata dalla falda di Sezzadio/ Predosa”. Quella falda, continua Daniele, “che per oltre dieci anni comitati e cittadini hanno cercato di difendere da un progetto folle inserito all’interno di un’area di ricarica delle falde profonde per uso umano indicata dal Piano Tutela delle Acque della Regione Piemonte e che, dopo un iter contestato e lunghe battaglie civili e legali, è stato autorizzato dalla Provincia di Alessandria”. Neppure le segnalazioni e le denunce di una probabile interferenza del fondo della discarica con la falda da parte dei comitati, del Comune di Sezzadio e degli agricoltori hanno sortito, ad oggi, alcun effetto, aggiunge. “Infatti già all’inizio degli scavi nei primi mesi del 2019 e durante l’arida estate successiva la presenza di consistenti depositi di acqua sul fondo del cantiere aveva fatto sorgere i primi dubbi tra gli abitanti della zona. Con la disastrosa alluvione di novembre dello stesso anno il cantiere veniva completamente sommerso e la persistenza per diversi mesi di oltre due metri di acqua sul fondo dei 100mila metri quadri di superficie della discarica Riccoboni, costringeva la società, a fine gennaio del 2020, ad intraprendere, utilizzando potenti motopompe, una imponente opera di travaso dell’acqua in due grandi invasi creati appositamente all’interno del cantiere ed a provvedere in tutta fretta alla posa del previsto sottofondo di argilla imposto dal progetto. La società ha comunicato di recente l’inizio dei conferimenti in discarica e noi ci sforziamo di credere che la nostra falda possa considerarsi al sicuro da potenziali pericoli futuri”. L’ultima carta da giocare in mano al Comune di Sezzadio e alla popolazione è il ricorso al Consiglio di Stato contro l’autorizzazione: l’udienza fissata a maggio è stata rinviata al 24 novembre poiché mancava il relatore.
“In arrivo i rifiuti nella discarica sopra la falda di Sezzadio-Predosa, usata per combattere la siccità”
Il comitato agricoltori della Valle Bormida ricorda la battaglia contro il progetto di Cascina Borio, ormai avviato. Nell’area la notevole presenza di acqua superficiale ha destato dubbi sull’intercettazione delle falde sotterranee e suscita timori sul possibile contatto con i materiali da abbancare. A novembre l'udienza davanti al Consiglio di Stato