Sarà il tribunale superiore delle acque pubbliche a pronunciarsi sulla correttezza degli atti che hanno dato l’ok alla realizzazione della contestata centralina idroelettrica prevista sul Piota, in località Pieve, a Silvano d’Orba. A rivolgersi ai giudici è stato un cittadino proprietario dei terreni che la Provincia, per conto della Noviconsult di Basaluzzo, società proponente, intende espropriare per costruire buona parte degli impianti necessari per la centralina. Quest’ultima avrà una potenza di 154 Kw e funzionerà per circa sette mesi all’anno, durante i quali la Noviconsult, leader del settore sul territorio provinciale, punta a produrre energia elettrica incentivata dai fondi pubblici per le energie rinnovabili.

Disboscamenti lungo il Piota in località Pieve
Disboscamenti lungo il Piota in località Pieve

Da anni, cittadini e associazioni contestano l’opera per il pesante impatto ambientale che avrà nella zona: è infatti previsto il rifacimento del canale esistente, lungo 1,3 km, in cemento armato, la realizzazione di una traversai di 70 metri lungo il Piota e altri interventi, molti dei quali previsti nel terreno della cascina del ricorrente.

Lo studio legale Robaldo-Ferraris di Milano, evidenzia come le opere in questione siano previste in una zona dove sono in vigore numerosi vincoli, paesaggistici e idrogeologici oltre al fatto che la centralina ricade all’interno del corridoio ecologico tra il Piota e l’Orba, creato per tutelare l’ambiente, che in questo caso sarebbe pesantemente impattato dai lavori.

La centralina, sostiene ancora lo studio legale nel ricorso, oltre a pregiudicare l’accesso alla proprietà del ricorrente, “comporterà un aggravio del rischio di allagamento della zona, come già avvenuto in passato”, in caso di piene del Piota. Nel ricorso si evidenzia anche l’abbattimento di un bosco in maniera difforme da quanto previsto dall’autorizzazione rilasciata dalla Provincia. Ente che, il 5 maggio scorso  a quanto risulta, ha sospeso i lavori fino a fine mese poiché l’intervento non avrebbe rispettato quanto previsto nel progetto definitivo, difformità che, sempre secondo lo studio legale milanese, avrebbero constatato anche il Comune e la Regione. I lavori, però, il 30 maggio, sono ripresi, con la raccomandazione alla Noviconsult di rispettare il progetto definitivo.

Una situazione simile a quanto avvenuto due anni fa sul Borbera, a Borghetto Borbera, protagonista sempre la Noviconsult. In quel caso fu la Forestale a verificare una serie di difformità nella realizzazione delle opere rispetto al progetto presentato. La Provincia sospese i lavori e l’autorizzazione poiché risultavano non corrette, tra l’altro, la collocazione della vasca di carico, del fabbricato a monte della presa nonché del fabbricato della centralina. La società di Basaluzzo ha chiesto quindi una sanatoria arrivata all’inizio del 2017 dopo oltre un anno di stop e ha dovuto pagare una multa. E a Silvano?