Uno degli striscioni affissi nel palazzetto

Arrivano i soldi per la recinzione anti peste suina che nessuno vuole mentre il territorio resta “chiuso”. La Regione ha infatti anticipato 8,2 milioni di euro necessari alla realizzazione della barriera, che dovrebbe essere prevista, come primo tratto, nell’Acquese. La giunta regionale ricorda che “nelle scorse settimane sono stati effettuati i sopralluoghi nelle aree interessate e pertanto a breve sarà possibile partire con i lavori per realizzare le reti di contenimento, soprattutto nelle aree più a rischio. Ciò consentirà di riattivare non solo le attività outdoor ma anche quelle lavorative che, per effetto delle ordinanze nazionali, sono state di fatto bloccate”. In sostanza, nessuna apertura del territorio prima della costruzione della maxi barriera, prevista dal commissario straordinario Ferrari “possibilmente entro giugno”. Sindaci, imprenditori del turismo e associazioni chiedono invece di riaprire sentieri e strade bianche immediatamente. Gli amministratori regionali e provinciali si sono detti contrari alla recinzione ma ritengono di essere costretti a rispettare l’imposizione dall’Europa. Un’imposizione messa in dubbio dai Comuni di Cantalupo Ligure e Voltaggio, che nel documento scritto dopo il convegno del 9 aprile a Cantalupo sulla peste suina scrivono a proposito della recinzione: “L’Europa in verità non ha mai dato disposizioni cogenti in questo senso, ma l’ha indicata come una delle soluzioni adottate in alcuni paesi della UE per il contenimento dell’epidemia;

Il monte Tobbio, simbolo del trekking (foto Zano 1993)

qualora gli organismi competenti italiani fossero stati in grado di prospettare soluzioni alternative ritenute adeguate dalla Commissione Europea si sarebbe potuto, dunque, procedere diversamente”. Con la recinzione dovrebbero partire anche gli abbattimenti dei cinghiali, al momento previsti solo sulla carta. La somma di 8 milioni anticipata dalla Regione sarà rimborsata dal Commissario per la peste suina, con i finanziamenti previsti dalla legge 29 del 7 aprile scorso, pari 10 milioni di euro. Intanto, la senatrice Susy Matrisciano ha depositato in Commissione al Senato un emendamento per riconoscere un contributo mensile, nel limite massimo complessivo di 15 milioni di euro per il 2022, alle attività che hanno subito una riduzione del fatturato non inferiore al venti per cento rispetto al 2021. sono gli attesi ristori per le imprese del settore turistico che hanno sede nella zona infetta. “Si tratta di un aiuto rivolto a tutte le imprese che stanno subendo un calo di fatturato dovuto alle limitazioni imposte per contenere la diffusione della peste suina africana. Un altro duro colpo dopo il lockdown che gli imprenditori dell’alessandrino e del basso Piemonte stanno affrontando insieme ai colleghi liguri – commenta Susy Matrisciano -. Ringrazio i colleghi del MoVimento 5 Stelle Elisa Pirro, Alberto Airola e Gisella Naturale, co firmatari dell’emendamento, mi auguro che possa essere sottoscritto da tutte le forze politiche e che venga celermente approvato. Invito tutti gli eletti del territorio a sottoscrivere, o a far sottoscrivere dai propri colleghi, il mio emendamento. Il M5S da tempo chiede lo scostamento di bilancio, anche per sopperire a tutte quelle problematiche che stanno affliggendo il nostro tessuto imprenditoriale e di conseguenza milioni di famiglie”