Nessuno ha mai spacciato droga all’interno del locale“. Ivana Barillari, titolare del Bar Roma di Arquata Scrivia, dice la sua dopo la chiusura per 15 giorni decisa dalla Questura per questioni di ordine pubblico. La donna parla di falsità rispetto a quanto comunicato ai giornali dai carabinieri, che hanno messo in atto la decisione del questore: “L’accoltellamento non è avvenuto nel bar ma è stato fatto a 300 metri di distanza e l’autore non era un frequentatore del mio locale. Si parla di merce avariata: durante il controllo hanno trovato 3 chili di pane nel freezer, pane acquistato al sabato mattina presso il fornaio di Arquata Scrivia. Quindi non hanno trovato nessun cibo avariato. Se poi – continua la donna – dobbiamo penalizzare persone che lavorano da 36 anni, 20 ore al giorno….”. Il risultato, sostiene Ivana Barillari, è che con questo intervento “gli spacciatori sono in giro mentre io ho il locale chiuso perdendo parecchio incasso perché tre sabati senza lavorare diventa pesante. I carabinieri parlano di indagini avviate dal 2022 ma allora dovevano farmi chiudere prima. Il mio è un bar piuttosto piccolo: quante persone ci possono stare lì dentro? Gli schiamazzi sono avvenuti in piazza e quando il bar era chiuso, oltretutto sono stata io a chiamare i carabinieri. Non accetto tutte queste falsità”