Slot machines repertorio
Slot machine (immagine di repertorio)

AGGIORNAMENTO: il Movimento 5 stelle ha depositato in Consiglio regionale altri 33 mila emendamenti alla proposta di legge della Lega che punta a smantellare la legge del 2016 contro l’azzardo patologico. In totale, gli emendamenti targati M5s sono 36 mila, ai quali se ne aggiungono altri 15mila depositati da Luv.

La difesa dell’occupazione. Con questa motivazione la Lega e il centrodestra regionale si apprestano a smantellare la legge regionale del 2016 che tutela la popolazione dalla ludopatia imponendo paletti alla diffusione delle slot machine e sale gioco, con distanze dai luoghi sensibili e orari d’apertura limitati. È noto quanto siano numerose le famiglie rovinate dal demone del gioco ma il centrodestra sostiene sia più importante salvare il lavoro in questo settore entro il prossimo 20 maggio, quando scatteranno i vincoli ulteriori della legge. La Lega parla di “altri 1.500 posti di lavoro legali minacciati dall’incomprensibile retroattività del provvedimento”. La norma, secondo il Carroccio, avrebbe fallito, e cita a riprova la Cgia di Mestre: “Negli ultimi anni, la raccolta del gioco è cresciuta addirittura di 460 milioni di euro, a dimostrazione che la domanda si è rivolta verso altre forme di offerta. E parliamo anche di proposte di gioco illegale che parevano dimenticate, come quelle delle bische clandestine, testimoniate anche da recenti inchieste giornalistiche come quella delle Iene”.

Sean Sacco (m5s)

Di tutt’altro avviso il gruppo 5 stelle, che ha presentato 3 mila emendamenti per fermare l’iter della nuova legge in Consiglio regionale, definita “la controriforma dell’azzardo di Cirio e della Lega”: “La legge regionale 9/2016 è un’eccellenza piemontese che andrebbe difesa, promossa e presa a modello e da esportare sull’intero territorio nazionale. Tutti gli studi effettuati, compreso quello condotto da IRES Piemonte, hanno dimostrato la bontà di questa legge. Calano i cittadini piemontesi vittime di ludopatie, cala il giro d’affari di circa 500 milioni e, allo stesso tempo, le scommesse online crescono in misura minore rispetto ad altre regioni a dispetto delle previsioni catastrofiste del centrodestra. E’ sconcertante il tentativo di Lega e Cirio di smantellare una legge che sta aiutando migliaia di famiglie ad uscire dal tunnel delle ludopatie, una legge peraltro votata anche dal centrodestra. La dimostrazione di una politica poco attenta ai problemi dei cittadini e fin troppo sensibile alle richieste delle lobbies del gioco. In ballo – ricordano i 5 stelle – c’è la salute di migliaia di cittadini piemontesi, che hanno bisogno di una sanità efficiente, di un piano vaccinale rapido, di sostegni per la ripresa economica e non certo di tornare al far west del gioco d’azzardo di qualche anno fa”. Anche il Pd si oppone all’abrogazione della norma: “Non permetteremo l’abrogazione della legge, – dice la consigliera regionale Monica Canalis – che ha fatto conseguire ottimi risultati: sono diminuiti del 20% i pazienti con dipendenza da gioco, si sono ridotti i volumi giocati e i volumi persi e non c’è stato un effetto sostituzione con il gioco on line.

Slot machines sigillate

L’articolo 13 ha previsto un periodo di transizione, per dar modo agli esercenti di adeguarsi, periodo che scade a maggio. È evidente che la fretta della Lega è dettata dal voler mettere i gestori al riparo dalle eventuali sanzioni (ma 5 anni non sono stati sufficienti per mettersi in regola?) e saltare la fase delle audizioni e quindi del confronto con le associazioni. Gli argomenti a difesa dell’occupazione di chi lavora in questo settore sono pretestuosi, infatti la Legge regionale 9/2016 finora può aver contribuito a far perdere poche decine di posti di lavoro nelle sale slot, compensati dai posti di lavoro che si sono creati nelle tabaccherie. Quello che invece è ben più grave, è il costo economico, sociale e sanitario causato da questa dipendenza. Nei prossimi mesi aumenteranno sfratti e licenziamenti a causa della pandemia, e non è il caso di favorire il gioco d’azzardo impoverendo ulteriormente tanti piemontesi”.